Sei “ermetico”? Un
mondo da scoprire
di Paolo Brondi
Spesso l’uomo “ermetico”
è volutamente tale, non per celare chissà quali segreti, ma per sollecitare in
chi ascolta o legge domande e sensi nuovi. Sono proprio i giochi di silenzi, di
cenni, che, mentre superano la distanza culturale, favoriscono anche l’empatia,
e la considerazione altrui.
Il “considerare” è una forma di provocazione, forse
ha a che fare con le stelle. La parola deriva da cum e sidus. Nell’antico
latino, significava “osservare gli astri”, mettere a confronto le stelle, come facevano
i naviganti per non perdere la rotta, o gli àuguri (i sacerdoti dell’antica
Roma che avevano il compito di interpretare il volere degli dèi) per trarne
pronostici e indicazioni sull’agire.
Oggi, se nella parola c’è il nocciolo della sua spiegazione,
dietro il silenzio dell’ermetico c’è tutto un mondo da scoprire.
Nessun commento:
Posta un commento