L’ultima arma, l’ironia, per combattere il
bullismo. Da grandi diventa mobbing. E le cose peggiorano, se possibile. Servirà
a qualcosa?
di Marina Zinzani
“Cara
bulla...” Una lettera aperta di una ragazzina di 11 anni, Flavia, alla compagna
di scuola che la perseguita. La compagna le lascia dei biglietti sul banco su
cui scrive che non vede l’ora di vederla morta, che proverà gioia il giorno del
suo funerale, cose così.
Una
lettera aperta che Flavia ha scritto su un giornale, e che in poche ore ha
fatto molto parlare, è girata come qualcosa di dirompente, di spiazzante. La
reazione di una ragazzina che reagisce al bullismo scrivendo una lettera per
San Valentino a chi la perseguita. Una lettera piena d’ironia.
La
ragazzina è stata poi ricevuta dal prefetto di Cremona, che l’ha elogiata per
il suo gesto, in cui il coraggio, l’ironia, la voglia di non soccombere sono
diventate armi in grado di sconfiggere la tortura che ha dovuto subire. Tortura che si è trasformata in propulsione
per diventare ancora più forte, senza spegnere la luce che è in lei.
L’arma
dell’ironia... Può spegnere il dolore, riparare le lacerazioni della carne e della
psiche, far tornare i giorni perduti, la leggerezza, rendere migliore il cielo?
No.
Non può.
Può
far tornare l’ingenuità, l’incanto di quando si è fanciulli, in cui il mondo
degli adulti si intravede, e quel male di cui sono capaci appare appena, da lontano?
No.
Non può.
Può fare recuperare le forze, diventare ingrediente prezioso per creare un piatto
possibile da mangiare tutti i giorni? Un piatto gustoso permeato di gioia di
vivere?
No.
Non può. L’ironia da sola non ce la fa. Il male spesso è sconcertante,
spiazzante, inverosimile.
Però
è anche vero che l’ironia è un’arma magica, e la magia può rompere schemi,
oltrepassare muri, far lievitare oggetti, confondere le persone, forse
distrarre il male.
L’ironia
e l’alzare la testa. Ci sono cose sgradevoli. Bisogna provare a guardare da
un’altra parte, con armi magiche. Anche scrivere una lettera a un giornale fa
parte della magia.
Nessun commento:
Posta un commento