(Introduzione ad a.p.). Ci sono storie che leggiamo distrattamente sui giornali e storie che, invece, ci costringono a fermarci, a respirare piano, a sentire il battito del nostro cuore. Quella che sto per raccontarvi oggi, in questo clima natalizio, è la storia di Daniela Gazzano. Ma è soprattutto la storia di un amore che non si è arreso davanti a un muro di silenzio e di una donna che ha trovato il modo di "urlare" la sua bellezza al mondo senza usare la voce.
(a.p.) ▪️
Il buio e la scoperta: la "Locked-In Syndrome"
Per chi non conosce Daniela, bisogna tornare indietro di vent’anni. Era una giovane maestra, felice dopo la nascita della sua seconda figlia, Camilla. All’improvviso, un’emorragia cerebrale. Il coma. Per i medici era un "vegetale", un corpo presente ma senza più un’anima cosciente.Ma il marito Luigi, con quella sensibilità che solo l'amore vero possiede, sentiva che Daniela c'era. Ha insistito, ha osservato, finché non ha visto quel battito di ciglia. Daniela soffre della Locked-In Syndrome: è letteralmente "chiusa dentro". Il suo corpo è una prigione immobile, ma la sua mente è intatta, lucida, presente. Lei sente tutto, capisce tutto, ama tutto. E comunica con l'unico muscolo che ancora le ubbidisce: la palpebra.
Centomila battiti per una carezza di carta
Immaginate cosa significhi scrivere un libro, “Le storie magiche della radura incantata”, lettera dopo lettera, battito dopo battito. Centomila volte Daniela ha mosso quella palpebra per spiegare alla sua bambina perché la mamma fosse "diversa", trasformando il dolore in una fiaba epica.
Oggi, questa donna straordinaria è stata nominata Ufficiale della Repubblica dal Presidente Mattarella. Non è solo una medaglia: è il riconoscimento che ogni persona è unica. Daniela, dalla sua completa immobilità, ha creato un'associazione, ha aperto case vacanze per disabili e ha donato forza a migliaia di persone.Un commento dal cuore
Questa vicenda ci insegna che non esiste condizione umana, per quanto estrema, che possa spegnere l'unicità di un individuo se intorno a lui c'è una comunità che sa guardare oltre le apparenze. Daniela non è la sua malattia; Daniela è la sua scrittura, la sua dedizione, la sua capacità di essere madre e maestra nonostante tutto.In questo Natale, il suo "battito di ciglia" è il regalo più grande per tutti noi: ci ricorda che la vita, anche quando sembra spezzata, può ancora generare frutti meravigliosi se qualcuno ha il coraggio di restare in ascolto.
Foto 1. Daniela Gazzano in una foto risalente a prima del parto. Fonte La Repubblica
Foto 2. Ricostruzione immaginaria. il battito di ciglia consente di comunicare.
Foto 2. Ricostruzione immaginaria. il battito di ciglia consente di comunicare.


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