Luoghi dell’anima. Dove il mare tempestoso, che si
chiama tempo, regala varchi preziosi di silenzio e intimità: il proprio mondo
(ap) Un mare di smeraldo, tra piccole e grandi
insenature, dune di sabbia finissima o soltanto granulare, rocce piatte oppure
acuminate, sporgenti nelle acque. A La Maddalena in Sardegna la natura ha
tratti selvaggi e incontaminati, è spesso persino poco curata dall’uomo, come
del resto talvolta le stesse abitazioni, richiama il senso arcaico e primitivo
dell’esistere.
Il materiale granitico sovrasta con prepotenza ogni
anfratto visibile. Il variare delle angolazioni del sole da un versante
all’altro dell’isola crea contrasti naturali di luci, che si smorzano con
l’apparire serale della luna. Il paese è tutto riverso sull’antico porto, poche
case sono altrimenti sparse sulle strade periferiche, con i suoi orgogliosi e
indolenti abitanti, storicamente incerti tra la nostalgia di un tempo in cui la
vita procedeva a rilento e senza scosse, e le lusinghe fameliche e travolgenti
del turismo moderno.
C’è un’ora del giorno in cui questa terra, isola di
un’altra più grande isola non lontana, appare d’un tratto familiare e rassicurante
e non più, come a prima vista, forestiera e pericolosa. Il suono del vento si
fa dolce, il profumo degli arbusti diventa malinconico e sfuggente, ed è inevitabile
avventurarsi nel passato e lasciarsi trasportare dai ricordi.
Il mare, così intenso, che circonda completamente
questa terra da ogni lato, rende l’orizzonte uguale a se stesso, macchia blu spessa
ed uniforme come quella che si vede, da altre parti, lungo i tratti di costa
uniforme: una lunga striscia continua ma ancor più minacciosa ed incombente
proprio perché circolare ed uniforme. Genera ansia, un senso di sperdimento di
fronte all’immenso.
Invece la visuale cambia completamente, quando lo
sguardo è più ravvicinato; l’insieme delle isole e dei tanti isolotti che
compongono l’arcipelago, le profonde increspature della costa creano spazi intimi
e riservati, come raccolti su se stessi, angoli di silenzio che danno voce persino
ad un lieve ciottolio delle onde tra i sassi. Approdi sicuri e insenature
riparate dal vento per le imbarcazioni in transito. Lingue di mare placido e
splendente al sole, disegnate tra i picchi di granito, dove nemmeno fragili
zattere sarebbero in balia delle onde.
Non importa in quale punto dell’isola ti trovi,
avverti che non conta altro che essere lì, e in nessun altro posto. Finalmente
raccolto e protetto, in una specie di lontananza romantica da ogni insidia umana
o naturale. L’effimero può dolcemente specchiarsi in quei tratti. I luoghi
dell’anima hanno molti volti diversi, questo esprime la solennità del vivere e
l’incanto dei momenti magici più minuti, in cui, nonostante la vastità delle
aperture verso l’infinito, è dato sentire un senso profondo di raccoglimento e
di intimità, perché l’orizzonte percepibile è quello rassicurante di un vicino
confine rappresentato dai margini delle coste circostanti.
(Foto ap, La Maddalena, 2017)
* Leggi anche:
Arcipelago
della Maddalena: la voce lieve delle onde di smeraldo di Angelo Perrone
La
Voce di New York:
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