Poesia
di Pietro Pancamo
(Commento di Angelo Perrone)
(ap) Dove
ritrovare un po’ di ossigeno? Le giornate sono pervase da moderne angosce. Più
lunghe diventano le distanze personali, tanto da renderci estranei l’uno
all’altro.
Proprio il
vento che un tempo ci ha trascinato via, ma che è forza magica e benefica, può
ricongiungerci misteriosamente al nostro orizzonte più caro, quello dei ricordi
che tornano, delle gioie dell’infanzia, che non abbiamo potuto dimenticare.
Nel vento,
ossigeno
vettoriale
che m’indica
la distanza
(ovvero la
forza)
fra me e
l’orizzonte,
la naftalina
di vecchie allegrie
mi tiene
conservato il cuore.
Ecco perché
io adesso
festeggio:
sì, come
Athos
–uno dei
quattro
bravi un
tempo a danzare
a lume di
lama–
m’infilzo
preciso
una
bottiglia alla bocca
deciso a
brindare.
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