Sul colle a Settignano, di T. Signorini |
I sogni e la realtà, la ragazza che ascoltava le foglie
di Giovanna Vannini
Sapeva perdersi e fermarsi e ascoltare. Valentina, piccola donna dai
sogni leggeri, dal sonno pesante, dagli sbadigli rumorosi. Quando rientrava da
scuola gettava con grazia i libri sulla sedia dell’ingresso e andava.
Andava a sedersi sul muretto a secco che recintava la proprietà dei
nonni, un filo d’erba in bocca, un fiore tra le mani colto nel campo,
possibilmente giallo e non troppo odoroso. Quando il vento era forte, ascoltava
il suono delle foglie agitate e dei rami dondolanti, mentre i sassolini più
piccoli si rincorrevano sul viottolo bianco fino a sparire tra l’erba.
Valentina, sarà donna silenziosa, dal presente in burrasca,
dall'appetito vivace, dallo stomaco in brontolio. Quando rientrerà dal lavoro,
con pinguedine, poserà la borsa, scenderà dai tacchi, cercherà nel frigorifero
qualsiasi cosa commestibile.
Si ritrovò in quel luogo tempo dopo, la vita in salita spesa, la
discesa ancora da spendere. Trovò briciole di muro e una siepe non curata.
Trovò erba polverosa e un fiore, giallo.
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