(Foto Il Messaggero) |
Il rapporto del Censis
2018, il sentimento prevalente è la cattiveria. Si può aggiungere anche la
disillusione.
di Marina Zinzani
Non
conoscerò mai la fama. Non farò soldi facilmente, magari diventando un
influencer come Chiara Ferragni, molti click e una montagna di denaro che piove
dal cielo.
Non
percorrerò strade in discesa. Non troverò facilmente un lavoro. Non troverò
aiuto, quando cerco un lavoro, neanche qualcuno che mi deve assumere e alza gli
occhi, mi guarda negli occhi, credendo in me. Saranno altri gli elementi che lo
porteranno ad assumermi, se mi assumerà, il fatto che costo poco, ad esempio.
Non
troverò facilmente una persona che mi apprezzi, che mi ami, che non abbia
tatuaggi per parlare di sé, che non si sbronzi per stare in compagnia, che non
ceda a qualche pasticca per stare su di giri e sballarsi in discoteca.
Non
potrò tornare a casa tranquillamente dopo una certa ora, la notte, ma anche la
sera ti devi guardare le spalle, ci sono certe zone e brutta gente, il punto è
che le zone si allargano, sono dappertutto le zone brutte e il pericolo è
dietro l’angolo.
Non
conoscerò mai la leggerezza di non aver chiuso bene la porta di casa di notte,
so che devo chiuderla con quattro mandate, perché i ladri entrano anche di
notte in casa, quando dormi, entrano anche con la porta blindata, buttano lo
spray, a volte neanche quello, a volte qualcuno si è svegliato nel cuore della
notte con i ladri in casa e non è finita bene.
Non
andrò a votare con convinzione, a votare ci andrò, forse, ma senza un vero
ideale, senza credere che quel politico mi rappresenterà e potrà migliorare il
mio futuro. Non voterò in base ad una passione politica, al massimo voterò come
ultima spiaggia, tanto sono tutti uguali, e quando non lo sembrano è perché su
di loro certe cose ancora non si sanno.
Non
farò figli, non ad occhi chiusi perché non saprò come mantenerli, perché sarà
già molto trovare un lavoro, una casa, e un figlio costa. Non avrò molti aiuti
se avessi figli, non sicuramente dallo Stato, o comprensione dal datore di
lavoro, che mi guarderà male, sapendo che la sua dipendente è incinta. E alla
prima crisi potrebbe toccare a me, così mi ritroverei disoccupata e un figlio
da crescere.
Non
troverò forza e sostegno in un compagno, non lo metto in conto, perché credo
che sia cosa rara trovare qualcuno che sia forte, solido, semplicemente mi ami
e mi dia allegria.
Perché
non c’è più allegria. Penso questo, a 15 anni.
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