di Gianantonio
Tassinari
Una sera d’estate ho trovato un uccellino
che guardava intorno smarrito,
quasi spaurito.
Forse era un uccellino ferito.
L’ho preso tra le mani
l’ho tenuto per poco tempo
stringendolo troppo forte.
Ma l’uccellino muove le ali.
Non posso schiacciargli il capo
non posso spezzargli le ali:
devo aprire le mani.
E l’uccellino volerà via.
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