Caprese: il nome che
ricorda la magia di un mare unico, e storie di felicità effimera
di Marina Zinzani
Ho
provato ad immaginare cosa provava Jacqueline Kennedy quando andava in vacanza
a Capri. Era la fine degli anni ‘60, e la sua figura minuta scendeva dallo
yacht e girava per i vicoli, anche senza guardie del corpo. I sandali
dell’isola, il sedersi al bar e gustare il limoncello, il mangiare in una
trattoria, l’intrattenersi con la gente comune: era una parvenza di libertà per
lei, lontana da protocolli e formalismi.
Capri
mi ha quasi commosso, una volta. Andai, io e mia moglie, nella villa di Axel
Munthe, Villa San Michele. Lui era un medico che aveva abitato lì sull’isola, e
la sua villa poteva definirsi una ricerca continua di bellezza, sensazione
unica, stupefacente. C’era il mare di Capri sotto, ero accanto alla famosa
sfinge sul suo terrazzo e sentivo che quello era un momento felice,
straordinario, perché tutto attorno c’era una bellezza, in ogni cosa, in ogni
angolo, che quasi stordiva. Sentivo anche, purtroppo, che quel momento avrebbe
avuto vita breve. Sarebbe diventato un ricordo, sabbia magica appena toccata e
scivolata dalle mani.
Quando
si pensa a Capri, si pensa a momenti felici, alla felicità effimera. I momenti di
Jacqueline Kennedy, ultimo periodo felice, considerando quello che l’aspettava.
Ma sembra effimera anche la felicità suggerita da Axel Munthe, seppur
identificata in mura, arte, vegetazione ben concrete. Perché il mondo non è
quello e, quando si esce dalla sua casa, si sente che la bellezza non è propriamente
la meta di questo tempo.
Sono
in una trattoria, e ho davanti una caprese. Pomodori e mozzarella a fette,
basilico, un filo di olio, sale e pepe. Sapori semplici e buoni. Il mare di
Capri, la sua vegetazione, la sensazione che se la felicità ha un indirizzo sia
probabilmente da quelle parti. Non è solo il mare, i fiori, il cibo, è un
ingrediente misterioso che rendono questo posto unico, una terra degli dei.
Jacqueline Kennedy amava la caprese. Mi accomuna questo, con lei.
Jacqueline Kennedy amava la caprese. Mi accomuna questo, con lei.
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