I fantasmi che sconvolgono la mente “priva di ali”
di Paolo
Brondi
La metafora dell’ “anima alata” ricorre spesso nel
pensiero classico: “Un’anima sempre
governa tutte le cose inanimate; essa circola per tutto il cielo, assumendo qua
e là forme differenti. Alata è perfetta. Quando ha perduto le ali, è trascinata
finché non mette stanza in un corpo terreno, mortale” (Fedro
di Platone).
E’ evidente la corrispondenza
tra “anima alata” e impegno esistenziale volto a coltivare la saggezza, l’eccellenza, e soprattutto la
moderazione e la giustizia; e, per converso, tra anima che perde le ali
ed esistenza esposta all’opinione e all’errore.
L’opposto esempio è
utile a capire quanto sia facile l’essere invischiati nelle contraddizioni,
nell’arroganza, nella maldicenza, nelle calunnie, che hanno alla base non tanto
conoscenze contestualizzate, ma le diverse e opposte opinioni.
Se al pensiero e alla
conoscenza compiuta spetta la responsabilità della ristrutturazione della vita,
non giova all’intelligenza e ai sentimenti l’humus nutrito di perverse ideologie, e da immani sofferenze. In tal
caso, scontata è spesso l’invasività della mente da parte di fantasmi che sconvolgono
il mondo intorno.
Toccante.
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Catia