La
necessità di un contratto nazionale: regole generali per il settore della
stenotipia nella pubblica amministrazione
di
uno stenotipista dal 1991
(Commento a Un
po’ di pulizia per la giustizia italiana, PL, 23/6/17)
Resistere?
Sarebbe anche ora, però, di cominciare a preoccuparsi di far istituire un
contratto ad hoc per la categoria,
tenuto conto del fatto che il lavoro di resocontazione e di trascrizione, oltre
a richiedere una preparazione professionale e culturale di rilievo, presenta
anche lo svantaggio di essere un lavoro logorante (lavoro a terminale, rischio
per l'udito con il lavoro in cuffia, postura forzata per ore e ore).
Ci
sarebbe oltremodo bisogno di regolamentare questi aspetti e che il tipo di
contratto per gli operatori del settore fosse già indicato nei bandi di gara.
La
libera interpretazione in tema contrattuale da società a società è da sempre il
più grande problema degli stenotipisti in Italia. I casi limite di queste
ultime settimane sono solo la punta dell'iceberg. Ci sono persone che da anni
sono costrette a sopravvivere come liberi professionisti con partita iva
svolgendo però di fatto lavoro dipendente e dovendo pagare in proprio anche le
imposte sui già smagriti incassi, dover pagare contributi e spese di gestione.
Ci
sono altri che magari hanno ancora la fortuna di avere un contratto, ma a ben
vedere devono lavorare più di otto ore al giorno, ovvero vedersi imposto un
carico di lavoro che in meno di otto - nove ore non è pensabile svolgerlo, a
fronte di un contratto part time di venticinque ore settimanali, ritrovandosi
così con uno stipendio che corrisponde a meno della metà di quanto
effettivamente dovrebbe essere, sia per numero di ore, sia in parte anche per
vedersi applicato un contratto di lavoro come impiegato generico nel migliore
dei casi.
Chiaramente
la logica del ribasso produce queste ingiustizie. Poi, come se non bastasse, ci
sono alcuni imprenditori del settore piuttosto che altri che sono dei veri e
propri sciacalli.
È
necessario cercare di formare delle associazioni di categoria al fine di
cercare di ottenere l'intervento parlamentare e poi legislativo in tema di
contratti per vedere finalmente riconosciuta la figura dello stenotipista anche
economicamente. Faccio questo lavoro dal 1991, so bene come stanno le cose.
Carissimo Collega,
RispondiEliminafaccio mio tutto quanto hai egregiamente rappresentato.
Se mi conosci, contattami, a meno che tu non decida (finalmente!) di non appartenere MAI PIÙ alla categoria dei fantasmi.
Grazie di cuore.
Catia Bianchi