Leonardo e Francesco, un’amicizia destinata a durare oltre la scuola
di Cristina Podestà
La prima volta Leonardo e Francesco andarono
al cinema. Un film di guerra, triste, forte, interessante. Entrambi presi dal
film, durante la proiezione non dissero una parola. Compagni di scuola da pochi
giorni, quel sabato avevano scelto di incontrarsi ma, fino ad allora, avevano
parlato ben poco. Soltanto questioni legate alla scuola.
Dopo il film Francesco propose di
bere qualcosa. Nel calore del bar cominciarono a conoscersi meglio. Francesco
di buona famiglia, il padre ingegnere, la madre insegnante, un fratello
all’università e lui all’ultimo anno di liceo. Leonardo appena arrivato da
Napoli, senza padre morto sul lavoro, caduto da un muro in costruzione; la
madre partita con un fratello più giovane che aveva trovato lavoro lì a Genova
e lui, figlio unico, con tutto il peso sulle spalle della sua condizione. Non
era però sottomesso, si stava adeguando alla città dove era arrivato da soli
tre mesi.
Francesco ascoltava la sua storia: una
vita non certo semplice quella di Leonardo che era di sostegno alla madre la
quale stava cercando qualcosa da fare. Ragazzo volitivo e intelligente, con
grande voglia di riscatto per una esistenza che finora non gli aveva poi
sorriso granché. Nel giorno d’autunno la pioggia cantava le sue note sul
campanile della chiesa, sui tetti, sulle strade mentre all’ interno del bar si
stavano gettando le basi per la nascita di una vera amicizia, profonda, fatta
di rispetto e senso di appartenenza.
Francesco gli disse che sapeva di
gente perbene che cercava una baby sitter o una dama di compagnia per anziani e
l’indomani avrebbe chiesto ai genitori l’indirizzo e lo avrebbe comunicato a
Leonardo. Così la sua mamma sarebbe stata più serena e lui avrebbe potuto
finire gli studi con maggiore tranquillità, senza pesare troppo sulle spalle
dello zio.
Uscirono nel fresco della sera con
il cuore più grande. Francesco si sentiva orgoglioso di poter essere utile, di
assaporare cosa significa darsi da fare per un’altra persona; Leonardo felice e
più forte, perché aveva capito che non era più solo in quella città
sconosciuta. Il loro sodalizio, per ora soltanto iniziale, sarebbe durato nel
tempo, avrebbe avuto un seguito e si sarebbe evoluto in una bella e profonda
amicizia destinata a durare.
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