Maddie McCann, la bambina inglese scomparsa nel 2007 in Portogallo: il male che insegue i bambini
di Marina Zinzani
I
bambini spariscono. Vengono presi e scompaiono, presi da una mano che ha solo
le sembianze umane ma che è altro, il male espresso, il male che costruisce
male, che si inventa nuovo male.
I
bambini spariscono e il viso di Maddie, e non solo il suo, è una ferita che
riaffiora ogni volta, consapevoli che si vive in un mondo in cui non si riesce
a proteggere i bambini abbastanza.
I
bambini spariscono e diventano casi eclatanti, dei gialli, macabri gialli che
riempiono per anni i giornali, e ogni volta si guarda a quelle foto con un
rammarico tremendo, e non si osa pensare cosa abbiano provato quei bambini, un
attimo dopo che sono spariti.
I
bambini spariscono anche quando rimangono in vita, spariscono nei tuguri dove
sono costretti a prostituirsi, nei luoghi tossici in cui sono costretti a
lavorare come schiavi, nessuna più infanzia, se mai ne hanno avuta una.
I
bambini spariscono e ci sono volti rassegnati, dei vecchi con i visi di bambini
che hanno avuto massacrato la loro vita a pochi anni, in nome del profitto,
della fame, della sopraffazione, anche la più turpe.
I
bambini spariscono e ci guardano con occhi grandi, e vorrebbero raccontare le
loro storie. Ma il mondo ha poco tempo per loro. Ci sono tanti problemi. Le
cose non cambiano. E’ questo silenzio che copre ogni cosa che fa così male, e
non c’è rimedio per il silenzio, dato che quelle voci, quelle piccole voci, non
ce la fanno a parlare.
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