E’ l’imprecazione di George Floyd, l’afroamericano bloccato a terra a Minneapolis lo scorso 25 maggio, e ucciso dal poliziotto che gli ha premuto il ginocchio sul collo
di Bianca Mannu
Non posso respirare
coi miei tristi
polmoni
d’uomo nero - urlo
a spavento
degl’infanti
Non posso respirare
sotto il giogo greve
del tuo ginocchio
bianco!
Alti sono e negletti
d’ogni grazia i
caseggiati -
lunghe e grigie le
strade
dove fin da bambino
già cattivo e reo mi
allevo
in un mondo che mi
nega
La scuola che ricordo
è luogo bianco –
bianco il suo giardino
e i paffuti compagni
bianchi i libri e le
preghiere
bianco il Gesù sulla
sua croce bianca
Piccolo e nero – seme
di cappero
nella crepa d’un irto
bianco muro
Se cresco nel magro –
che farci?
Ma bianchi e marmorei sui
semi solidali
gli emendamenti ambìti
stavano
e stanno anche per me –
a cippo -
nella Casa tutta di
bianco costruita
E ancora s’intrudono
nel nero sogno
dell’umano universale
Un Cristo - bruno di
cattivo legno -
in un capanno più
cattivo e angusto
Un ramo a croce
nell’anfratto lo ritrae -
caro abbraccio di buio
nella fuga
Per il cattivo – un
Cristo obsoleto!
Mi sono fatto un nido
-
un nido ch’è cantiere
ed orto -
nel ventricolo sinistro
nero di sangue antico
e d’agonia
nel cuore dell’uomo crocifisso
Poco alla volta - da schiavo a clandestino –
mi sono fatto bianco
del suo buono
mi son vestito del suo
bello
doppiandolo -
modesto per me -
col suono clandestino
della voce
col suono clandestino
d’una canna
maternamente allevata
dalla Terra
Mi sono fatto bianco
delle cause buone
e sono bianco complice
d’orrori
Sono uomo di tutti i
colori
di tutte le culture -
di tutte le etnie
Siamo tutti un po’
neri e poveri –
non tutti bianchi e
ricchi -
tutti un po’ bianchi e
pallidi
tutti un po’ rossi per
le infamie
venute alla coscienza
Lasciami respirare – o
uomo
che ti senti bianco -
“esclusivamente”–
Lasciami respirare! -E
respira tu con me.
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