Abbiamo bisogno di contatti umani, ma poi sorgono conflitti e gelosie
di Cristina Podestà
Ho scelto liberamente di vivere in
solitudine, nella quiete, in un’isola, quasi per salvare e proteggere le mie
piccole cose preziose da un’umanità eccessivamente caotica, curiosa,
confusionaria e invadente. Ho deciso semplicemente di vivere più vicina alla
natura che agli uomini, i quali mi appaiono troppo agitati e confusi, bisbetici
e contraddittori.
L’essenza dell’uomo è, di per sé, buona
e tende alla convivialità; ma poi insorgono i conflitti, le invidie, le
gelosie, le prevaricazioni. L’essere umano nasce tranquillo ma, poi, la società
in cui si trova suo malgrado a dover vivere, l’educazione impartita, i contatti
umani necessari, lo modificano fino a farne un mostro assolutamente distante
dalle sue origini.
Perciò preferisco il mio salotto con
il buon profumo della legna che arde nel camino, un ottimo libro in una mano e
un caffè bollente nell’altra; oppure primavere trascorse sotto uno degli abeti
del mio giardino profumato dalle camelie e dalle rose o, anche, un sorbetto al
limone in una serata estiva al tramonto sulla spiaggia appena deserta, in una
quiete che parla all’anima e fa sentire il tuonare dell’universo.
Nessun commento:
Posta un commento