Il talento, l’esplosione delle note: la musica che non
tramonta
di Marina Zinzani
Quando si celebra un anniversario, quando questo viene citato da
diversi giornali, si pensa ad una persona: qualcuno che è nato, o è morto in
una precisa data, qualcuno che ci appartiene, nella memoria o nelle cose che ha
lasciato. Qualcuno vicino a noi.
Oggi, 1 giugno 2017, si festeggia un
anniversario: 50 anni fa usciva semplicemente un album dei Beatles. Era “Sgt.
Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, e chi ha vissuto intensamente quegli anni lo
ricorda molto bene.
Fu un’esplosione, in tutti i sensi: i
Beatles apparvero trasformati. Abbandonati i caschetti e le divise da bravi
ragazzi, si mostrarono con capelli lunghi e vestiti variopinti, in una rottura
totale col passato.
Il talento no, non era stato
abbandonato: quello riusciva, forse come mai prima, a ipnotizzare, a sottomettere
e a incantare milioni di persone. E i brani che i Fab Four regalarono al mondo
hanno resistito al tempo, a decenni, e molti appaiono, ancora oggi, meravigliosi.
La copertina dell’album darà origine
qualche tempo dopo a misteriose congetture, un viaggio nei particolari che
riportava a conferme della teoria “Paul is Dead”: Paul Mc Cartney era morto e
chi cantava era un sosia. Forse uno scherzo, forse una suggestione, che tanto
ha dato da scrivere.
Rimane per chi ne ha voglia, e vuole
lasciarsi andare ai ricordi e al godere della buona musica, un album che è un
viaggio: basta ascoltare “A day in the life”,
o “She’s leaving home” per comprendere anche la liricità di alcuni
brani.
Il resto è storia, sette magnifici anni
in cui i quattro hanno regalato tanto al mondo: delle canzoni che continuano a
vivere con noi, che continuano a farci compagnia e a dare una nota positiva a
una giornata qualsiasi.
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