I processi penali rischiano il blocco per la mancanza del servizio
di stenotipia: le vicende oscure che hanno accompagnato lo svolgimento della
gara di assegnazione di questa attività
di una stenotipista di
tribunale
(Commento
di Angelo Perrone)
Negli
ultimi undici anni, chi ha fornito il servizio di stenotipia, fono-assistenza e
trascrizione in tutto il territorio nazionale è il Consorzio Astrea, formato da
16 aziende che storicamente, a partire dal lontano 1991, si sono occupate della
verbalizzazione giudiziaria. Probabilmente, dal primo luglio prossimo, le
aziende consorziate non potranno più coprire tale servizio.
L’evento
importante non è la cessazione del servizio da parte di questo consorzio in regolare
regime di concorrenza, e a seguito della prevalenza giustificata di altra
proposta contrattuale. Ma il fatto che lo svolgimento della gara sia offuscato
da molti lati oscuri.
Il
Consorzio Astrea, nella gara nazionale per il servizio di verbalizzazione
giudiziaria indetta da Consip per conto del Ministero della Giustizia, si è
trovato coinvolto in una serie di vicende discutibili, sempre contestate con
esposti anche all’Anac, sfociate nella esclusione dello stesso dalla gara.
Ciò
ha comportato una “vittoria” di diritto per la nuova entità, il Consorzio
Ciclat, il quale altro non è che un grande contenitore di cooperative varie,
perlopiù specializzate nei servizi di pulizia e raccolta rifiuti urbani. Sulla
regolarità della gara è pendente un giudizio davanti ai giudici amministrativi
che in un primo tempo hanno dato ragione ai ricorrenti annullando la gara per
poi adottare una decisione opposta, che però è oggetto di una richiesta di
revocazione.
Nelle
more, però, il Ministero ha firmato il nuovo contratto di servizio con il
Consorzio Ciclat, unico partecipante rimasto. Quanto alle prospettive di
svolgimento del servizio, alla sua efficienza, e completezza, basti dire che
esso dovrebbe essere espletato da tre sue modeste (per dimensione e struttura
gestionale) cooperative, con scarsissima esperienza lavorativa e divenute sue
socie solo qualche giorno prima della gara.
Strutture
che, per quanto appreso, non dispongono a sufficienza di personale proprio con
esperienza adeguata, né di apparecchiature specifiche per l’attività di verbalizzazione
in aula (macchine per stenotipia, software dedicato ecc.).
Il
destino di questa funzione è facilmente intuibile: svilimento della categoria
(si propone un contratto collettivo per il settore dei multiservizi e pulizie
con le retribuzioni proprie del comparto); difficoltà operative derivanti dalle
scarse garanzie sulla disponibilità della strumentazione tecnica necessaria;
incertezze funzionali e retributive per le vicende confuse che hanno
caratterizzato la gestione delle società facenti parte del nuovo consorzio.
La
maggior parte dei dipendenti Astrea interpellati ha rifiutato le condizioni
proposte ed essi pertanto dovrebbero essere sostituiti da personale
improvvisato, quando per formare un buon stenotipista occorrono almeno 16 mesi
di formazione. Centinaia di udienze dal 1 luglio rischiano di essere tenute
senza la presenza di un tecnico, che fin qui ha garantito, con la sua presenza
e il suo lavoro, la disponibilità per tutti gli operatori (magistrati,
avvocati) in tempi rapidi della trascrizione delle attività giudiziarie.
Abbiamo
profuso sin qui impegno, dedizione e professionalità. Non era soltanto un
lavoro che ci dava da vivere. Crediamo fortemente nella giustizia.
(ap) Non si tratta semplicemente di una battaglia
sindacale a difesa del posto di lavoro e della propria qualifica professionale,
che pure sarebbe meritevole di attenzione, ma la cui trattazione dovrebbe forse
essere riservata a “pagine” diverse da quelle che vogliono essere
“letterarie”. Né basterebbe il fatto che
sia in discussione il funzionamento di un servizio pubblico essenziale, come
l’amministrazione della giustizia, a sollecitare l’interesse dell’opinione
pubblica e quindi di tutti noi.
I processi penali rischiano uno stop clamoroso
se si interrompe il funzionamento di quella delicata funzione che è la
stenotipia, ovvero la registrazione di quanto accade in udienza e la sua
trasposizione per iscritto.
A seguito di una gara, il servizio è stato
affidato ad un soggetto nuovo, diverso da quello che fin qui, per anni, lo ha
svolto in modo adeguato. Poco male, anzi bene, se la scelta fosse stata dettata
da un criterio di maggiore efficienza a prezzi più contenuti.
Il fatto è che tuttavia questo nuovo soggetto
non ha competenza nel settore, essendosi sempre occupato d’altro (facchinaggio
e servizi di pulizia) e soprattutto non dispone di personale specializzato.
Con la conseguenza che, in tutto il territorio
italiano, si è aperta una “campagna acquisti” di personale (naturalmente quello
del precedente soggetto che si era occupato del servizio) al quale però è stato
offerto un trattamento economico e giuridico assolutamente inferiore, oltre che
indecoroso. Stesse mansioni di prima dunque, ma a prezzi stracciati.
Rimangono incomprensibili le ragioni di questa
scelta che è stata fatta proprio dalla Consip, la centrale unica degli
acquisti, creata per migliorare la qualità delle decisioni che attengono la
pubblica amministrazione.
Per ora si intravede solo un vicolo cieco in un
contesto privo di trasparenza e di logica, più che una decisione saggia e
responsabile. La pulizia nella giustizia? Non pensavamo di essere presi così
alla lettera.
Abbiamo deciso di dire NO perché si tratterebbe di concorso in omicidio della nostra professionalità.
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