Con la lentezza, si riesce ad apprezzare una storia che riguarda la leggerezza, la morte, l’ironia. E la giovinezza, appunto
di Giovanna
Vannini
(Guardando il film La giovinezza – Youth,
2015, di Paolo Sorrentino)
Non facile, poeticamente travolgente,
musicale, lento. Di quella lentezza necessaria, che lascia il tempo per
l’ascoltarsi, per capirsi piano, pianissimo, se si vuole a farlo, se si ha
voglia di verificare cosa di noi c’è in ciò che stiamo guardando.
La giovinezza (Youth),
lo devi macinare fotogramma per fotogramma, fino in fondo, ben oltre i titoli
di coda. Fa parte di quella precisa categoria di pellicole che posticipa
l’alzarsi dalla poltroncina del cinema. Perché è proprio mentre passano i
titoli di coda che probabilmente incontri la tua chiave di lettura.
Leggerezza, apatia, ironia, morte.
Parole che contengono un mondo, “il” mondo
che diverso ad ognuno appartiene; a seconda di come ci si sente, di come si
percepisce, lo si vive. Oppure dal quale ci facciamo vivere.
Leggerezza, quella che ci offende, che porta
con se la paura di essere visti come dei superficiali, che si teme, come la
sola che ci rappresenti, che di noi resterà. Credo si possa essere leggeri solo
se in fondo, di base, c’è una grande profondità d’animo.
Apatia è quella cosa che a volte ci protegge,
ci fa da scudo al troppo fare e pensare e prodigarsi, una sorta di antidoto
ecco: tiene lontano il caos, fa andare verso ciò che davvero interessa, spesso
da non condividersi con nessuno.
Ironia, un dono, pochi ce l’hanno, io non
sono tra questi. Mi riprometto sempre d’imparare. Ho tempo ancora.
Morte, come l’andarsene dalla vita ancora in
vivendi e non come scomparsa fisica. Si può morire pur mantenendo il nostro corpo
in vita, come gli possono decidere di farti morire ignorandoti. Morte come il
non voler accettare.
Giovinezza, vecchiaia. Dove sta la fine
dell’una, l’inizio dell’altra?
Si può essere vecchi pur avendo futuro a
perdita d’occhio davanti, perché la passione manca, la curiosità pure e il
cambiamento spaventa. Si può essere giovani quando il passo già arranca, i
muscoli vanno verso la resa e il cervello troppe volte ci boicotta. A tenere
alto ogni cosa c’è lo spirito: mette benzina in circolo, mette luce dove
sgomita il grigio.
Youth, bel film, da rivedere almeno un’altra
volta per cogliere altro e altro ancora.
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