Anna Frank: la piccola stanza che
ha reso grande il mondo
di Marina
Zinzani
Non è la prima volta che appare sugli
spalti qualcosa di vergognoso. Ogni domenica, si può dire, si assiste all’odio
rappresentato durante una partita di calcio, si insulta la squadra, la città,
la persona. Non fa neanche cronaca.
Per Anna Frank la cosa è diversa, c’è
stata una sollevazione nazionale, se ne parla ovunque, si sottolinea che non
bisogna dimenticare, che con la Storia non si scherza.
Chi era Anna Frank… Conosciamo la sua
vicenda dai banchi di scuola, molti hanno letto il suo diario. Ognuno si sente
di dire qualcosa, ora, su ciò che è giusto, e la prima cosa giusta è che non
bisogna abbassare la guardia, che l’odio è dietro l’angolo, sempre, e può
tornare quel Male.
Ma: immaginiamola questa ragazzina, nella
sua stanza piccola, a desiderare il mondo, ad immaginare il mondo, a viverlo
con la fantasia, mai abbandonata la speranza. La sua voce continua a parlare,
da quella stanzetta, vorrebbe forse dire “Il mondo, uscire, respirare, essere
liberi…”
Lei la vita la vedeva racchiusa, in
penombra. Ma a volte della vita e della libertà qualcuno non sa che farsene,
non ne conosce il significato, il valore, il non essere ogni cosa scontata.
“Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora.” E’ una frase del suo diario.
“Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora.” E’ una frase del suo diario.
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