di Liana Monti
"Finchè morte non vi separi". Quel giorno, un uomo e una donna si uniscono in matrimonio. Dopo anni di fidanzamento, dopo essersi conosciuti bene. Dopo avere preparato con cura la casa dove andranno ad abitare. Ecco il giorno.
I primi tempi sembra di avere consolidato e intrapreso una certa strada, insieme. Poi accade qualcosa. Un dubbio non risolto, una chiarimento non chiesto, una insidia non prevista, o due tre problemi non calcolati. E piano piano, quasi senza rendersene conto, il bellissimo castello di sogni comincia a vacillare fino a quando un evento decisivo lo fa crollare.
E ci si ritrova con il cuore spezzato, ed è un po' come morire dentro. Non era certo questo ciò a cui si riferiva quanto disse ‘’finché morte non vi separi’’, ma lo è diventato. Perché la separazione, l’abbandono, il rifiuto, per qualcuno è proprio questo.
E dopo anni, quel famoso giorno sembra ormai così lontano eppure ancora così vicino, tanto che ogni anno, quella data ritorna alla mente. E, nonostante il tempo passato, ritrovarsi ancora a fare quella domanda: Perché?
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