di Marina Zinzani
Quali rappresentazioni ci aspettano, quali teatri, quali discorsi? Come attori vaghiamo, cercando di non esserlo, cercando un’autenticità difficile. Si è in scena, si indossano maschere e si diventa maschere, l’essere puro se n’è andato, o non l’abbiamo mai incontrato. Forse era nel liquido amniotico?
Le tante sfumature le ha fatte il tempo, le devastazioni e il coraggio richiesto per ricomporre un volto. L’identità diventa una maschera con cui stiamo bene, il più vicino possibile a quello che realmente siamo. È una maschera che permette di respirare ogni tanto, traguardo dei perdenti, dei coraggiosi, di chi non si è mai arreso.
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