di Laura Maria Di Forti
“In lockdown leggete invece di scrivere!” così il comunicato della Gallimard, nota casa editrice francese. Cosa significa? Significa che in questo periodo di riposo forzato i francesi si sono messi a scrivere e hanno invaso le case editrici di loro racconti, scritti e poesie. Certamente è comprensibile l’allarme degli editori che sanno bene che l’offerta è molto più numerosa della domanda! Insomma, si scrive molto e si legge poco.
Ma perché si è scritto così tanto? La pandemia ha regalato più tempo a molta gente, costretta a rimanere in casa per evitare picchi di contagio e, soprattutto, la pandemia ha preoccupato, sconfortato o anche solo intristito quasi tutti noi.
E allora? Come dice molto bene Sonia Scarpante, medico e scrittrice, ideatrice di Scrittura Terapeutica-metodo Scarpante, “la scrittura è veramente un mezzo potente, un aiuto fondamentale per chi è alla ricerca di un miglior equilibrio interiore”.
Quindi, molto probabilmente, scrivere è stato un modo per riempire il vuoto creato dalla mancanza di abbracci, di vicinanza, di sorrisi condivisi, persino di lavoro.
Scrivere è stato il mezzo con il quale i francesi, e non solo loro probabilmente, hanno reinventato sé stessi in quanto persone isolate, magari confuse dall'invasione di divieti e di norme, anche igieniche, che prima non esistevano.
Essere piombati nei vari lockdown, essere sommersi da notizie sconfortanti, da trasmissioni televisive in cui si è discusso solo di ricoveri, di malati e di morti, ha innestato il desiderio di mettere per iscritto le proprie paure, l’angoscia di non farcela, la disperazione per i cari che sono caduti davanti al male.
Scrivere libera l’anima, consola e lenisce il dolore. Scrivere è un poco come sentirsi abbracciati, liberarsi di un peso gravoso, scrivere è aprirsi verso l’esterno, scrollarsi di dosso il male per accettarlo, forse, o quantomeno per affrontarlo con dignità e coraggio.
Riuscire a comprendere per quale ragione ciò accada non è facile, ma il meccanismo è semplice e dà i suoi frutti. Qualcuno direbbe che è solo una credenza infantile, qualcun altro che è una sorta di magia, altri che il cuore, l’anima e la mente si nutrono di parole condivise. E scrivere, in definitiva, è condividere il proprio pensiero a tutto il mondo.
Nessun commento:
Posta un commento