Aspettando il domani con un sorriso
di Cristina Podestà
A volte è difficile non guardare più
indietro. La stanchezza degli anni lasciati alle spalle, il desiderio di
sgusciare fuori dagli impegni gravosi e obbligati, un cielo pesante e ostile. E
in un attimo ti ritrovi sul bordo del precipizio. Sei spinto a voltarti ma poi
non lo fai.
Una forza suprema ti agguanta e trattiene, ti intriga e confonde,
lo slancio e l’urto per andare avanti senza voltarti sono forti e potenti.
Rielabori notti insonni e felici,
metabolizzi giornate andate storte. E scruti l’eterno, la dolcezza che esiste e
a volte non assaggi, scovi tra i rovi una mora zuccherina e pensi che mai
avresti creduto si trovasse lì. Eppure la tentazione è forte; se guardi al
passato respiri profumi antichi e delicati, ritrovi nenie che sgorgano in fiumi
di lacrime, ti immedesimi così a fondo che per un momento torni qual eri, con
cieli incantati, distese fiorite, acque trasparenti e gioiose di inesperta
gioventù.
Ma sai che non devi, lo strazio
sarebbe troppo forte e il turbamento enorme. Allora ti mantieni in bilico,
ubbidiente e incosciente per finta, uno scolaretto che accetta la regola senza
convinzione. Eppure la segue, la punizione per averla trasgredita sarebbe
tremenda. E giunge una sera diversa e impastata, una sera reale o sognata? Non
conta se è buio o c’è il sole.
La festa è finita, ma può ripartire.
Bisogna guardare avanti; ieri è tempo consumato, bene o male, ma ormai non è
più. Non tocca i nostri gesti, solo ha lasciato segni nelle nostre emozioni e
memorie che vanno tenute in guardia, temute e controllate, sedate se occorre.
Così non mi volto più indietro ed aspetto il domani con dolce speranza e
sorrisi.
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