Chiudersi al mondo e ritrovare il suo sorriso
di Cristina Podestà
Stanotte il cielo risuona di cantilene
antiche e lontane. Il cammino si fa più lento anche se le stelle illuminano il
tratturo.
Attraverso ponti sconnessi e
vibranti, cerco un porto sicuro ove lenire il dolore delle mie ferite. La
stanchezza si appropria di me, mi perdo in pensieri di favola, osservo le vele del
tramonto che si alzano in viaggio per lidi migliori.
Così mi chiudo al mondo, in una
stanza d’inquietudine, in una solitudine apparente dove cerco di te che puoi
cambiare la sorte, che cerchi il mio sospiro e il mio sostegno, in questo
difficile e logorante momento di vita.
E alzando il viso ti vedo e sorrido:
e mi ricordo di un giorno d’inverno in cui invocavi il mio nome, innocente e
sapiente, con la consapevole gioia di un domani più bello e sicuro.
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