Navigare contro corrente, mantenendo la rotta
di Marina Zinzani
Non si passa indenni
da una madre
anaffettiva
o da un padre
alcolizzato
o da una sorella
invidiosa
o da una maestra
crudele
o da un ambiente
turbolento
che si conficca nella
mente
come una lamina
d’acciaio
non si passa indenni
dalla solitudine di
case silenziose
dove non si ride
e si aspetta il domani
che certamente sarà
uguale all’oggi
non c’è speranza
è morta la speranza,
da secoli
non si passa indenni
da burroni che sono lì
per farti cadere
ci cadi prima o poi
non si passa indenni
da falsi sorrisi
quelli non sai proprio
riconoscerli
ce ne vuole di tempo
non si passa indenni
dalle rughe e dal
disincanto
parla il tuo volto
si vergogna del tempo
che passa
e tu non hai fatto
niente
non piangere
povera stella
hai fatto quello che
potevi
senza perdere la rotta
questo lo devi
ammettere
senza perdere la luce
la fortuna e la
sfortuna
ridici sopra
hai camminato sui
vetri
hai saputo cogliere la
bellezza del sole
e restituirlo a chi ti
era attorno
perché quel sole
quel piccolo sole
eri tu.
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