La poesia moderna alla ricerca di nuovi linguaggi
di Davide
Morelli
Chi cerca di dare una definizione di poesia si
trova nella situazione paradossale del protagonista del racconto "Dialogo
dei massimi sistemi" di Tommaso Landolfi, in cui si cerca di stabilire se
possa essere veramente considerata poesia un componimento scritto in una lingua
sconosciuta.
Nessuno è depositario di una verità assoluta.
Perfino per la scienza moderna non esistono previsioni infallibili né certezze
assolute. La logica scientifica è divenuta ormai ipotetica e probabilistica. Se
i neopositivisti sentenziavano che non esiste una sintesi a priori nell'arte e
nella filosofia e nessuna cifra trascendente nella metafisica e nella mistica,
Popper con il suo principio di falsificazione e la dimostrazione che la ricerca
scientifica avviene per congetture e confutazioni ha fatto ritornare
l'epistemologia al convenzionalismo o all'anarchismo metodologico.
Anche in ambito scientifico quindi non è più tempo
di determinismo e meccanicismo, ma più realisticamente è tempo di accettare che
il rapporto con qualsiasi forma di oggettività e di verità è sempre più
provvisorio, instabile e precario (ad esempio, la teoria del caos).
Benedetto Croce aveva fatto coincidere intuizione
ed espressione, aveva considerato l'arte come un atto di creazione dello
spirito, aveva posto l'accento sulla purezza dell'atto artistico, ma anch’egli
pur dichiarando una netta distinzione tra poetico ed impoetico non era riuscito
a fornire un metodo estetico rigoroso per distinguere ciò che era arte da ciò
che non era arte.
La poesia è spesso come la proliferazione
imprevedibile di un rizoma. La conoscenza umana oggi è sempre più disomogenea,
non lineare in questo passaggio inarrestabile dagli atomi ai bit, descritto da
Negroponte. Si pensi ai nuovi artefatti tecnologici, al mondo del www e del link, alle nuove forme di ibridazione culturale da esso derivate.
Il mondo dell'ipertestuale e dell'ipermediale non è lineare.
Di conseguenza nemmeno la fruizione dell'editoria
elettronica (riviste on line, e-book, biblioteche digitali) sarà lineare come
gli antichi libri. Non solo, ma per dirla alla W. Benjamin l'hic et il nunc sarà svalutato completamente, la riproducibilità dell'opera
d'arte sarà totale. Difficile perciò in questo frangente tracciare linee di
demarcazione, catalogare, classificare, far rientrare l'universo letterario in
categorie prestabilite.
Naturalmente anche il mondo del web ha i suoi
pregi ed i suoi difetti: se da un lato aumenta a dismisura le interconnessioni
tra gli individui e la rapidità della comunicazione, dall'altro pone problemi
non di poco conto riguardo al diritto d'autore ed alla salvaguardia della
proprietà intellettuale.
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