Le due maschere di Giorgio De Chirico |
Smascherare le falsità, il confine difficile con le cose autentiche
di Marina
Zinzani
C'è un confine sottile tra una verità e
l'altra, sfumature, prospettive, la verità non è più una. Il tono di una
frase cambia il significato delle parole, uno sguardo più approfondito, quasi
con una lente, ribalta ciò che sembra palese. Dov'è la verità nei rapporti
umani, negli eventi? E' così piena di maschere, di rappresentazioni la realtà
che è difficile trovare una visione limpida.
Gli uomini si rinchiudono per paura di
soffrire, è meglio non fidarsi troppo, è meglio stare sul chi va là. Forse gli
artisti, i poeti hanno scandagliato la selva piena di arbusti, di spine, oltre
le maschere.
Forse sono riusciti a cogliere l'essenza
attraverso un tocco di bianco tratteggiato sugli occhi di una giovane,
dipingendo su una tela la freschezza e l'ardore a cui era difficile trovare
nome. L'hanno fatto con le parole, unione magica che ha dato voce a sentimenti
difficili da esprimere.
O hanno usato combinazioni di note,
il la, il fa, il do, per fare percepire, sembra a volte, la voce di Dio. Gli
artisti vedono, con disincanto. La realtà che ci hanno regalato ha, questa
sì, qualcosa di autentico.
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