La strada perduta, quel ’68: urlavamo, ci sentivamo vivi. Rimane oggi
una certa malinconia
di
Marina Zinzani
Volevamo
cambiare il mondo, te lo ricordi? Ti ricordi quando scendevamo in piazza, ti
ricordi i nostri cortei, le nostre battaglie? Ti ricordi l’eskimo, la voglia di
spaccare tutto, ti ricordi quella frase “Borghesi, borghesi, ancora pochi mesi”? Cinquant’anni
sono passati. La nostra generazione ha fallito. Siamo intontiti dalla
pubblicità, dai dibattiti politici, ogni giorno, a tutte le ore. Di cosa si
deve parlare poi, se niente cambia?
La
mia generazione ha il senso della sconfitta addosso. Ha le spalle curve, e non
solo per gli anni che deprimono il corpo, che ne rallentano i passi, che lo
rendono fiacco, spento. La mia generazione ha perso, le strade erano sbagliate,
comprendi?
Maestri
e rivoluzione. Alcuni maestri erano buoni, altri cattivi, forse dipende tutto
da quello, erano cattivi maestri e basta. Ci hanno messo in testa solo tante
idee. Dovevamo invece pensare solo a laurearci, a mettere su famiglia, come i
nostri genitori, come i nostri nonni, così, senza creare troppi problemi. In
fondo, cosa siamo diventati adesso? Dei borghesi. Dei banali borghesi.
Strada
perduta, maestri perduti, addormentarsi davanti alla tivù, il cervello
addormentato in un sonno che dura anni. Confusione, una grande confusione.
Rimane
ogni tanto la malinconia, quando vedo un corteo, dei ragazzi, e sento, so, che
sono dalla parte giusta. Li invidio, perché loro sono giovani. Perché ci
credono, in quello che urlano. Li invidio perché sono vivi, e non dormono. Li
invidio e parteggio per loro. E allora mi sento meno ridicolo se ripenso a
quegli anni, a quella rivoluzione che avevamo nella pelle. Anch’io urlavo,
anch’io mi sentivo vivo.
La sua generazione non ha perso, non Poteva, semplicemente perché non c’è mai stata partita, non si può combattere mettendo fiori nei cannoni di chi non conosce dialogo. I cattivi maestri furono alimentati al fine di distruggere l’immagine del movimento, per poi poter concludere “ erano tutti bighelloni o terroristi “. La sua generazione non ha perso ma l’intera umanità,quella si, ha perso l’occasione di cambiare rotta finché eravamo ancora in tempo.
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