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La stenotipia nei tribunali: una "storiaccia" ?

Continuano le lamentele nei tribunali italiani: sempre a rischio lo svolgimento dei processi. Al centro dell’attenzione la questione della stenotipia degli atti di udienza. E intanto a Roma..

(ap) Botta e risposta a radio24, nella trasmissione “Storiacce” curata da Raffaella Calandra (qui il link al servizio). L’intervista di Catia Bianchi, a nome degli stenotipisti esautorati dal servizio in tutti i tribunali italiani dopo l’appalto aggiudicato ad una società, la Ciclat, priva di esperienza e competenza, ha provocato la risposta di Antonio Mungo per conto del Ministero della Giustizia.
Tutto risolto? I cittadini possono stare tranquilli? Non pare proprio. La storia è quella suscitata dalle continue lamentele di giudici, avvocati, operatori tutti del settore, per i ritardi e le incompletezze nella verbalizzazione degli atti in udienza. Non solo una questione sindacale di un gruppo di lavoratori, ma un problema per il funzionamento di un servizio delicato e importante, qual è quello di documentare cosa avviene nella aule di giustizia.
Il consorzio Astrea che fin qui ha provveduto a curare la registrazione delle attività nel corso delle udienze e la successiva trascrizione è stato sostituito da altra ditta che tuttavia è priva di personale specializzato, e non ha alcuna esperienza in questo campo.
Conseguenza: corsa affannosa alla ricerca di persone in grado di svolgere questo servizio, e della strumentazione necessaria. Risultato finale: continue lamentele per i verbali redatti dalla nuova ditta, spesso privi delle informazioni per una corretta comprensione di quanto documentato, lacunosi o del tutto errati. Processi che saltano, verbali che devono essere riscritti.
Ma il ministero minimizza, si trincera dietro le difficoltà inevitabili di una fase di transizione, nega comunque che i problemi siano così vasti e generalizzati. 
L’evidenza non sembra proprio di casa a via Arenula, ma la voce degli utenti - abbiamo appreso - è in viaggio verso Roma.

Commenti

  1. ..o forse ha ragione chi dice che c’è una volontà dietro tutte queste scelte scellerate...stiamo concorrendo per il primo posto al concorso “ Republica delle banane”? O forse lo abbiamo già conquistato da tempo e siamo nella fase di consolidamento? Sembra un incubo...

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