La vita in frantumi:
la speranza di trovare un senso
di Marina Zinzani
La
complessità delle relazioni, la fatica nel guardare al futuro, e lunghe sere,
che poi erano anche albe, giorni, in cui la solitudine e la malinconia erano
compagni insidiosi: ogni frammento della vita di Mary Jane era un pezzo rotto,
che qualcuno aveva mandato in frantumi, o calpestato. Quasi come un vaso che
era caduto, incollato alla meglio, con crepe che un occhio attento avrebbe
notato.
Vaso
rotto, vaso crepato, vaso sbiadito in un negozio, vaso vuoto senza fiori, senza
l'acqua per i fiori, senza l'acqua che nutre, la pelle soffre se non ha acqua,
soffre il corpo se non ha acqua, soffre, soffre, soffre...
Mary
Jane sorride alla gente, deve farlo, è il suo lavoro. La sera, sul divano,
accarezza il suo gatto, solo anche lui, compagno affettuoso.
Domani è un altro giorno, pensa lei, è la frase finale di “Via col vento”. Riesce ancora a pensare che ci sia qualcuno là fuori che... Non per riparare il vaso crepato. Ma per metterci dei fiori. Fiori per colorare i giorni, per trovare un senso, per non avere freddo.
Domani è un altro giorno, pensa lei, è la frase finale di “Via col vento”. Riesce ancora a pensare che ci sia qualcuno là fuori che... Non per riparare il vaso crepato. Ma per metterci dei fiori. Fiori per colorare i giorni, per trovare un senso, per non avere freddo.
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