L’amore giunge al
tramonto: è del dolore che si soffre
Racconto
di Paolo Brondi
Non erano ancora
scoccate le otto che mi avviai verso lo studio, ma, prima di aprirlo, feci
colazione al mio bar preferito. L’atmosfera era calda e solare, in contrasto
con l’esterno ove il cielo era cupo e minacciava neve. Tutto era ovattato e nel
sottofondo si udivano delle note: “il primo amore, non si scorda mai”. Le
immagini dettate da quelle note si affollavano nella mia mente, fino alla
completa indifferenza.
Scrollai le
spalle, persuaso di essere capace di vivere pienamente l’istante senza sacrificarlo
alle mutevoli e ambigue scelte di lei, Giulia. Uscito dal bar entrai nella
vicina libreria, subito salutato con affetto e simpatia dalle giovani commesse,
ove abitualmente consultavo, per un quarto d’ora, i quotidiani, quasi sempre in
compagnia di un amico, il geometra Luciani, ottimo conoscitore di donne,
appassionato cultore di squisite prelibatezze culinarie e forbito affabulante
di barzellette e di ogni genere di aneddoti o del sentenziare politico.
Quel mattino,
sfogliando le pagine del Corriere della
sera mi capitò sott’occhio un breve trafiletto che mi lasciò attonito: “Lo
scapolo più conteso della Brianza, l’industriale Massimo Bardi, annuncia la sua
capitolazione: andrà sposo, all’inizio del prossimo mese, con la fortunata dr.ssa
Giulia Vallesi.”. Quell’esile notizia mi investì come un vento gelido che
stringe e spezza l’aria. L’annuncio sciolse ogni equivoco e accorciò
drasticamente il tramonto dell’amore per Giulia.
Comprai il
giornale, salutai frettolosamente commesse e amico e mi diressi verso lo
studio. I miei passi ora sembrava non avessero futuro, ma si succedevano
meccanicamente, inceppati dalla verità e da desideri ormai spenti. Non sentivo
di odiare Giulia. Ce l’avevo piuttosto con il tempo che consuma opere e
sentimenti. Nello studio trovai la mia assistente, Francesca che, appena mi
vide, si precipitò ad abbracciarmi teneramente.
“Francesca che fai? Mi soffochi!”, esclamai
allontanandola un poco. “Giorgio. Giorgio, come stai? -disse lei sospirando -
Sto male, se ti sento triste...!”.
“Su. Stai
tranquilla, Francesca, non ho più bisogno di rattristarmi, conosco la verità. Giulia
si sposa, ben per lei! Con levità e senza clamore ha preso congedo da noi”.
Francesca, stupita
rispose.
“Conosci la
verità? Da chi l’hai saputa?”
“Ecco qui, guarda
questa pagina, la notizia è qui, in fondo”.
Francesca si
rabbuiò e nei suoi occhi spuntarono lacrime. Giorgio colse la sua emozione e
cercò di alleviarla.
“Cara Francesca,
non te la prendere, nella vita è del dolore che si soffre, ma il tuo prossimo
matrimonio, quello di Giulia è una gioia non un dolore, devi essere lieta,
dobbiamo essere tutti lieti. Ma occupiamoci ora di cose pratiche.
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