L’immagine
delle città italiane in questi giorni: solitarie ed irreali, eppure sottilmente
affascinanti
di
Laura Maria Di Forti
Le
città italiane in questi giorni: spettrali, solitarie, quasi irreali e
sicuramente insolite, anche affascinanti, però. Certo noi, abituati alla vita
frenetica, ai rumori del traffico e alla presenza di gente per strada a tutte
le ore del giorno, vedendo quelle immagini di viali e piazze prive
di macchine e di esseri umani, abbiamo l'impressione netta e terrificante
di un'apocalisse.
Forse
i nostri bisnonni, che prima di prendere il treno facevano testamento, i nostri
nonni, che hanno vissuto non una ma ben due guerre mondiali, ed i nostri
genitori, che hanno conosciuto la nascita dell'epoca delle macchine e del
traffico, di fronte a queste città deserte avrebbero potuto pensare, o
penserebbero, di essere ritornati nel passato. A noi sembra di vivere in un
incubo.
Fa
tanta impressione sapere che questo nemico si è infiltrato subdolamente in
tutto il mondo, dappertutto, colpendo senza tregua e senza lasciare oasi di
pace. Finirà, certo. Speriamo presto, senza troppe morti, e speriamo che
l'economia si riprenda.
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