Storie di isolamento: l’appuntamento in chiesa, per chi è anziano
di
Marina Zinzani
Non
si può andare a messa, non è consigliato, è cosa inopportuna. Non si può andare
in chiesa, anche quella è cosa sconsigliata, ai tempi del Coronavirus. Anche
solo per pregare, in silenzio, a debita distanza uno dall’altro.
Cambiare
le abitudini, a 70 anni. Cambiare i propri riti, quelli che danno certezze.
Perché per lei, vedova, con un figlio che abita poco lontano, ma che ha la sua
famiglia, la messa della domenica è un modo per parlare con qualcuno, per
vedere gente.
La
solitudine di chi deve restare in casa, giornate che non passano mai. Per gli
anziani soli è qualcosa che sgomenta, dà un’inquietudine che dura tutto il
giorno ed anche la notte, sembrano non passare mai le ore, e non si vede ancora
la luce in fondo al tunnel. Non si vede, e si ha paura ad uscire. Non bisogna
uscire, per legge. Per obbligo. Per salvarsi.
Le
manca la confessione davanti al suo parroco. Lui è una persona rassicurante, e
quel momento in cui le racconta di sé le sembra un momento in cui lei esiste.
Esiste agli occhi di qualcuno. Perché tutti vanno di fretta, nessuno ha tempo
per fermarsi a parlare, soprattutto nella sua famiglia. Suo figlio quando viene
a trovarla ha poco tempo, il nipote che ha 15 anni sembra un poco assente,
sempre con quel cellulare in mano, sua nuora, insomma, ci sarebbe da dire
parecchio sulle nuore, e come si dice? Qualcuno prende bene e qualcuno
prende male.
Lei
ha preso così così. Ha sempre parlato poco con sua nuora, che è chiusa, ha un
carattere poco espansivo. Sempre sulle sue. Alcune dicono che trovano nella
nuora una figlia, ma non è il suo caso. L’anziana è la suocera, a tutti gli
effetti, fondamentalmente da tenere lontana.
Ecco
che la domenica mattina diventa una sorta di abisso. Niente chiesa, niente
confessione, niente parroco, niente amiche della parrocchia. La messa alla tv,
ma fa tutto una certa tristezza anche perché c’è un bel sole là fuori.
Vorrebbe
telefonare al figlio, parlare un po’ con lui. Sono le dieci della domenica
mattina e si chiede se lui sta dormendo, se disturba, se è il caso di
chiamarlo. Lui le chiederebbe se ha abbastanza cibo in casa, ci sarebbe la
raccomandazione di non uscire perché per gli anziani il virus è molto
pericoloso. Cose già sentite.
Uffa, sempre le solite cose, anni e anni che si gira attorno alle solite cose, chiamare lui, c’è lei che glielo passa senza una grande espansività, poche
chiacchiere.
Ma
oggi la donna decide che è un giorno diverso. Potrebbe essere morta fra un
mese. E’ un pensiero terribile questo. Ha saputo di qualche anziano della sua
città che stava bene e in dieci giorni è partito, per un viaggio senza ritorno.
Così, all’improvviso, un po’ di febbre e poi.
E
se toccasse a lei domani? Magari prende il virus quando va dal panettiere, o
dal fruttivendolo. E’ lì nascosto e... E’ terribile. Finire tutto così,
all’improvviso, pur con una discreta salute, solo qualche problema di
pressione, finire con la sensazione di tante cose in sospeso e di tanti
rimpianti. Anche quello di non aver avuto un gran rapporto con la nuora. Chissà
perché. Forse una è diffidente dell’altra, può essere.
Questo
pensiero la prende, un pensiero nuovo. E se fosse tutto un equivoco? Una
pensa che l’altra la snobbi, che non sia la persona che desidera, e si sono
rinchiuse tutte e due.
Ecco
allora la mano compone il numero e risponde proprio lei, la moglie di suo
figlio. Iniziano a parlare, e stranamente sente che pure lei è impaurita, è
giovane, ha energie, salute, ma è tanto impaurita. Parlano di cose che hanno
sentito alla tv, di come farsi una mascherina in casa perché non si trovano,
parlano di quel programma in cui ha parlato un dottore. Parlano, sono già
dieci minuti che parlano, e l’anziana sente la giovane più vicina, molto più
vicina del solito. La sente con la voce di una donna impaurita. Sono in
ansia, e si preoccupano di chi sta attorno, di chi amano.
Passa
un quarto d’ora, mezz’ora. Una bella chiacchierata. Insolita. Una confessione,
quasi. Ed ora lei si sente meglio, ha quasi il sorriso sulle labbra.
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