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Visualizzazione dei post da giugno, 2016

Seduto a quel caffè

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di Giovanna Vannini Se ero entrato in un sogno desideravo restarci, se ero sveglio e l’immaginazione mi stava giocando uno scherzo, avrei preso provvedimenti. Ma dopo. Mi guardai intorno, ma non scorsi sulle facce degli altri clienti seduti ai tavolini del caffè Ribò, né sui passanti di fretta o in flemma attraversanti la piazza, lo stupore che di certo si mostrava sulla mia.

Otto, postino ribelle

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di Paolo Brondi (Commento a   Ingeborg Bachmann, Malina, Adelphi, 2003) Preziosa ed ancora oggi profetica è la produzione in versi e prosa di Ingeborg Bachmann (1926-1973, foto ), per farci immaginare, ed ancor più per difendere, un modello di cultura non dogmatica o monolitica, ma dialettica e polemica: la cultura che ha la voce dell’intelligenza e del sentimento. Una voce capace di rompere il gelo, il silenzio, l’indifferenza che spesso dilaga fra i più, causa la restrizione delle opinioni e delle scelte entro isole d’interesse egoistico e pregne di scontati pregiudizi.

Ricerca di una rosa

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di Marina Zinzani Senza sapere senza voltarsi un uomo cerca vie di fuga: innamorarsi di un animale iniziare un nuovo hobby tentativi passioni per qualcosa. Ricerca dell'immagine di un'altra persona, alla fine: via di fuga ricerca di una rosa fra rovi e spine  per avere un po' di ossigeno.

Nessun uomo è un'isola

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No man is an island entire of itself (John Donne, Londra 1572 – 1631) (ap) Lavoro, studenti, turismo. Ma anche economia, istituzioni e politica. Il rischio di un terremoto coinvolge tutti i settori sociali dopo l’annuncio dell’esito del referendum sull’uscita della Gran Bretagna dall’Europa. Gli stranieri residenti nel paese si interrogano sul loro futuro diventato all’improvviso ancora più precario ed incerto, e le borse europee tremano, registrando crolli storici.

Piccole gocce sulla foglia, il sogno di un professore

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di Marina Zinzani Parlare di Leopardi durante un’ora di lezione. Il professore sa cosa deve dire, è anni che le dice, quelle cose. Sono anni che illustra Leopardi e vede volti distratti, svogliati, insofferenti: ragazzi a cui non interessa minimamente sapere qualcosa su quel poeta, su altri poeti.

Quando saremo approdati

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di Giovanna Vannini Stupiscimi ancora come l’inizio oramai già in memoria. Avvolgimi nelle spire della tua fragranza in abbraccio. Invadimi di versi sussurrati sul collo.

La fantasia smarrita

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di Cristina Podestà   (Commento a Brondi, Magia del regolo, tra fiaba e tecnologia, PL, 12/6/16) Regolo è termine che riconduce a molte realtà: alla stella della costellazione del Leone, ad un calcolatore meccanico, ad un tipo di uccello protetto. Il mondo contadino di un tempo era davvero ricco, non di pane, bensì di tutto ciò che manca al giorno d'oggi, in cui abbiamo in abbondanza pane e companatico.

Passeri sui fili

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di Marina Zinzani La parabola discendente di un artista i silenzi di una relazione la pelle invecchiata la perdita di certezze il disincanto l'invidia celata il tempo che sembra degli altri: invecchiare animo triste e disincantato fame di un cibo  di cui si è solo percepito l'odore.

Ikebana: la vita oltre la brevità

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di Marina Zinzani La purezza di una forma che suggerisce parole lievi: delicato, raro, fragile. La vita breve dei fiori catturata, semplicità che si lega alla bellezza. Come ogni cosa fragile ha il respiro  di un attimo, ed è preziosa l'armonia che regala.

Mio fratello è figlio unico

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di Marina Zinzani (Dedicato alle vittime di Orlando, USA, e non solo) Chi si butta da una finestra. Chi tace tutta la vita. Chi decide di parlare, spesso pentendosi. Chi cerca nella famiglia parole che non verranno. La comprensione che arriva troppo tardi. Chi si sente sbagliato in un corpo sbagliato. Chi cerca un affetto scrutando sguardi, cercando di percepire segnali. Chi si trova al momento sbagliato nel posto sbagliato. E muore, come ad Orlando, in un attacco terroristico.

Da brivido la prima notte in tenda

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di Valeria Giovannini Mai dormito in tenda in vita mia. Mio figlio vuole passare una notte avventurosa e cosa non si fa per i figli? Così, a 1600 metri di altitudine, nel prato di un maso sperduto in mezzo a boschi nei pressi dello Stelvio e lontano da tutto, lo accontento. È pure il suo compleanno. Mio figlio e io, sua complice sconsiderata, sotto un cielo di stelle.

Magia del “regolo”, tra fiaba e tecnologia

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di Paolo Brondi Ci sono libri che vengono pubblicati e pubblicizzati con gran stuolo di immagini e fanfare. Altri, pur d’indubbia rarità e bellezza, restano nell’ombra e quasi ignorati. È il caso del libro che s’intitola Il Regolo (Libreria Editrice Fiorentina, 1978).

Di mattina, un giorno d'estate

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di Marina Zinzani (Ascoltando Una mattina d’estate di Patty Pravo) https://www.youtube.com/watch?v=2McBOr2ueLU La vita fra le mani negli odori del mattino i fiori, i bambini, le vacanze il sole riscalda promessa di ore particelle di gioia raccolte.

Tracce di lei

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di Giovanna Vannini Dondolò sui tacchi, troppo alti per una pausa caffè di metà mattino, poco adatti al suo passo, con quelle sue ginocchia che anticipavano il resto e il busto che a scatti le seguiva. Lasciò il bar, non si voltò. Per la prima volta da quando ci conoscevamo, non mi sembrò nulla di che e rimasi perplesso dell’averla ritenuta affascinante e desiderabile.

La stanza dai mille segreti

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di Marina Zinzani La stanza della memoria la stanza dei giochi la stanza delle parole, confidenze la stanza dei doveri la stanza degli odori, il cibo la stanza del silenzio, musica la stanza degli sguardi dalla finestra. L’uomo che passeggia alberi e foglie secche attorno a lui ha dentro una stanza segreta con profumi che non ci sono colori che non sono così luminosi nella realtà immagini difficili da spiegare.

A mano a mano

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di Marina Zinzani (Ascoltando la canzone di Rino Gaetano) Riso davanti ad una chiesa bagnato dalla pioggia. Piove, piove, piove... Cartolina di qualcuno, momento felice, la dea della bellezza e la sua luce che avrà illuminato la sposa. Piove... Da un bar una canzone di Rino Gaetano, "A mano a mano". Un murales a pochi passi, con una frase di Ovidio: "La bellezza è un bene fragile".

Lo strano percorso del vivere

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di Paolo Brondi (Commento a G. Vannini, Ricordi, a tenermi compagnia , PL, 30/5/16) L’esperienza del “quando me ne andrò” serve per penetrare nel profondo della vita. Un andar via come sentimento vivo, trasparente, transitivo, attraverso cui scrutare i segni interiori del vivere umano. E’ un sentimento scrutato dentro la vita, dietro le fibre erose dell’essere del tempo e dei ricordi: una sorta di percorso di esperienze di identità o specchio temporale in cui si squaderna il senso di una ricerca dell’anima e, molto probabilmente, anche di una vicenda poetica.

Nibali, passione da ragazzo

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di Giovanna Vannini Le lunghe braccia da trampoliere incollate al manubrio, la testa comanda, la schiena segue, le gambe spingono. Lui non c’è per nessuno, in perfetta simbiosi coi pedali, in amore con le ruote. Una tempesta di primavera porta l’inverno, la neve bufera sui muscoli tesi, schiaffeggia il volto, gela le ossa. Lui squarcia quel caos fuori stagione, vince.

Alla ricerca delle lucciole

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di Paolo Brondi Non lontano era il podere dello zio, fratello di mio padre, e da lui ero frequentemente ospitato, durante l’estate, a coronamento della promozione da una classe all’altra. Nell’aria quiete e serena della campagna era tutta una festa di voli, di luci, di strilli. Costretto per lunghi mesi a star chiuso in un’aula, non resistevo più alla voglia di correre folleggiando libero per i campi, di fare scorpacciate di frutti e poi quando mi sentivo stanco, di distendermi lungo gli argini di un fiumicello dove l’erba discendeva verde, disseminata di fiori, fino al pelo dell’acqua.