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Visualizzazione dei post con l'etichetta Ettore Scola

Il sapore de' noantri

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Fregene. Il fascino che l’ha resa famosa? Un’idea di luogo separato dal mondo anche se vicinissimo a Roma. Un’immagine “californiana”, ma più casalinga e più umana di quella originale. (ap *)  Se ogni capitale pur lontana dal mare ha la sua spiaggia, Roma ha Fregene . La grande città cerca di ritagliarsi uno spazio sulla spiaggia e questo diviene alla fine immagine di sé. Un angolo della sua esistenza e del suo modo di essere, una proiezione del suo stile e della sua consistenza più intima, tra desiderio di modernità, ricerca di un prolungamento del proprio territorio oltre i limiti materiali, sconfinamento esistenziale al di là degli angusti margini del frustrante ritmo della metropoli.

🏖️ Margherite sulla spiaggia: Fregene, l'arcadia incompleta di Roma

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(a.p.) ▪️ Se ogni capitale pur lontana dal mare ambisce ad avere la sua spiaggia, Roma ha Fregene. La grande città cerca di ritagliarsi uno spazio sulla costa, e questo diviene, alla fine, immagine di sé. Un angolo della sua esistenza, una proiezione del suo stile e della sua consistenza più intima, tra desiderio di modernità e lo sconfinamento esistenziale al di là del frustrante ritmo della metropoli. 🏛️ Lo specchio delle contraddizioni della capitale Il luogo prescelto, Fregene, diviene così lo specchio di un'altra realtà e delle sue contraddizioni, rimanendo sempre a metà strada tra sviluppo culturale e urbanistico autonomo, e comoda, ma anche pigra e sonnolenta, dependance della più grande capitale. È quasi un cortile di casa, dove speranze nascoste esprimono l'incompiuto anelito di una città ideale, una moderna Arcadia. Un luogo raggiungibile in pochi minuti e senza sforzo, per il quale, stranamente, nessuno sforzo sembra richiesto per renderlo gradevole o per manten...

Scola: quando una giornata è particolare

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di Marina Zinzani Quando muore un artista, il lutto è di molti. Non solo di chi l’ha conosciuto ed amato, ma anche di chi è stato accompagnato durante gli anni dalle sue opere, dai suoi personaggi.  Spesso ha trovato in quei personaggi degli amici virtuali in cui si è identificato, che lo hanno aiutato a capire, che lo hanno arricchito.

Ettore Scola: l'ironia per capire il nostro tempo

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di Giovanna  Vannini Ne ho visti molti, li ho amati tutti. Per via di quella poesia che sostava in ogni sua immagine, per via di quei silenzi traboccanti di sguardi, di espressione, per quella lentezza che lasciava spazio al proprio sentire, immaginare, elaborare, per quella capacità di condurti e trasportarti nel tempo, andando e tornando usando la stessa inquadratura, mutandone la luce, l'atmosfera, la musica. Mostri sacri del cinema italiano e straniero hanno reso servigio e servizio ai suoi capolavori, essendo sempre quello che lui voleva fossero: perfetti nel loro dar vita ad altri. Ho scene di alcuni suoi film incorniciate nella memoria, viste e riviste seduta in punta di divano, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia, con le mani incrociate sotto il mento, lo sguardo fisso sullo schermo, il respiro corto, come a voler trattenere, fare del suo mio. Succede, sempre mi succede davanti al bello. ( http://artigianascrittora.blogspot.it )