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Visualizzazione dei post con l'etichetta dolore

Il tempo del dolore

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Contrastare o elaborare il dolore di Maria Cristina Capitoni A chi passa per la vita fingendo di servirla e se ne serve giorno dopo giorno il dolore plasma e addomestica curvando questo tempo sempre nella direzione giusta.

Gabbiani

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L’atmosfera del mare, la sera, i profumi intensi e l’arrivo dei gabbiani. Da così lontano di Giovanna Vannini Quella distesa, piatta, turbolenta, frastagliata, le metteva angoscia. Non sapeva nuotare Samantha, avrebbe voluto ma non sapeva. Era tardi ormai. Una sola volta nella vita si era creata l’occasione per imparare. Aveva sette anni e mezzo, la scuola era finita, il corso di nuoto già pagato e costume intero, cuffia e ciabatte, già in suo possesso. Un’epidemia di varicella, forte e purulenta, prese Samantha.

Madri

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La maternità di fronte al dolore di Marina Zinzani Gli orrori della guerra le lacrime delle madri l’inutilità del male.

Da sola

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Inger sulla spiaggia di E. Munch Il dolore raccontato nelle pagine di un diario di Liana Monti Scrissi sul mio diario Quando uscivo dalla terapia di coppia Dove potavo le ultime terribili energie nel tentativo di salvare il mio matrimonio Scrivevo in auto, prima di tornare a casa da mio figlio

Polipo

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Anime straziate e dolenti, come sbattute su pietra aguzza di Mirella Santamato Mi hanno sbattuto sugli scogli Come un polipo appena pescato. Hanno ridotto la mia anima in poltiglia Per formare una coscienza nuova.

Tutta musica d'intorno

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L’incantesimo della vicinanza d’amore: lusinga per le anime dolenti di Paolo Brondi E’ il suono del violino L’incantesimo dell’anima mia Amore, stammi vicino In quest’ora di amara nostalgia Non voglio onori, ricchezze Voglio un po’ di verde, di azzurro Una casa, le tue carezze E del mare la voce, il sussurro

Rosso

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Eventi che cambiano il colore delle giornate: la strada difficile da percorrere di Bianca Mannu Arrossarono i giorni le bandiere. Arrossarono gli uccelli di passo contro il cielo arrossarono embrici asfalti e camini arrossarono popoli d’erbe sulle prode arrossarono costole di monti e siepi all’orizzonte …

Arcobaleno

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Arcobaleno a Pisa (foto ap) La pioggia scrosciante prima dell’arcobaleno: ognuno attraversa la fatica per inseguire i propri sogni di Marina Zinzani “Se vuoi trovare l’arcobaleno, devi sopportare la pioggia” (Dolly Parton). Balla ballerina, balla anche se i piedi ti fanno male, anche se la fatica ti farà chiedere a volte se questa è la strada giusta, la tua strada.   Studente con tanti sogni, studia, prendi la laurea, persevera in ciò che vuoi fare, insegui il tuo progetto e non stare ad ascoltare chi ti dice che il mondo va in un certo modo, che vanno avanti sempre i raccomandati.

Sguardo muto

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Il dolore che si esprime con un cenno. Uno sguardo di Maria Cristina Capitoni Perché quel pianto in gola che allora non capisti adesso ancora ti interrompe la parola? Non ti esprimi che in un cenno della mano circolare spettatore muto dell’altrui dolore

Il filo spezzato

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Storia di Giulia, 19 anni, dopo la morte dei genitori in un incidente stradale: il dolore, la solitudine, l’impossibilità di dimenticare di Laura Maria Di Forti Mi chiamo Giulia e ho solo diciannove anni. Sono tanto giovane ancora, è vero, eppure ho conosciuto il dolore, la sofferenza per la perdita dei miei genitori.  Il dolore, certo. Non fisico, ma nel cuore, i sentimenti feriti, annientati. No invece, questo dolore è anche fisico, perché mi costringe a raggomitolarmi per difendermi, risparmiandomi, senza nemmeno riuscire anche solo a ripararmi.

Il rimorso che rimane

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Gli anni trascorsi a ricordare quel giorno di Maria Cristina Capitoni Fu così che andò Non come fu sempre detto Il suo corpo a metà Tra il pavimento e il letto Fosti tu a salvarlo Non il vicino

Morte dell'amata

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Il distacco dalla persona che si è amata, lo struggente ricordo, il desiderio di conservare qualcosa di quell’amore perduto di Serena Biagini Respiro affannato.. Dietro la porta socchiusa.. Sento.. Silenzio oscuro rotto da nenie sommesse.. Ricordo.. La tua pelle bianca e il sorriso.. Che apriva alla vita..

Specchiarsi

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Una vicinanza del cuore che d’improvviso svanisce di Maria Cristina Capitoni Fu in quel rispondermi Affogato nel pianto La mia sintesi Ti avevo descritto Abitante nei pressi del cuore Capii in un istante che eri Il limpido specchio Del più sano dolore

Con i tuoi occhi

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Il colloquio sofferto con la madre, specchio del proprio essere più profondo di Vespina Fortuna Questo è quel che hanno fatto del mio corpo madre quel corpo che tu hai custodito con amore quello che hai nutrito col tuo petto e allevato con dedizione e cura.

Colori lontani

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Uno sguardo, incrinato e dolente, oltre le sbarre di Paolo Brondi Senza storia s’aggrappa alle sbarre Pallido il viso e trasparenti gli occhi Fissa le cose, le getta in fondo Alla mente e le cancella

Ad un tratto

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L’emozione troppo forte può essere dolore, pianto di Maria Cristina Capitoni Il blocco del respiro permanente ed un gran peso che delimita l'espandersi nel niente Ogni pur flebile emozione tradotta in voce di tanto in tanto ad ogni vano tentativo di sfogare prorompe in pianto.

Non perdersi nel dolore

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di Paolo Brondi Addentrarsi nel territorio inquietante della sofferenza esistenziale significa comprendere che il soffrire non è mai un'esperienza unicamente individuale, riguarda tutti, nel gioco della solidarietà che dovremmo sempre perseguire, e, per il senso che l’esistenza ha sempre, anche quando è pregna di dolore e comprende pure la morte. Solo così il dolore diventa comunicabile, oltre il muro di solitudine in cui è rinserrato chi soffre o quello difensivo o indifferente di tutti gli altri e si rende produttivo di nuove possibilità, di un nuovo sapere.