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Il cielo e la felicità, sulle orme di Immanuel Kant

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Giovani alla ricerca della felicità, le parole del filosofo di Paolo Brondi Percorrendo la via dei filosofi, a Kaliningrand- Konigsberg,   mi sono recato a visitare la tomba di Immanuel Kant: profondo lo stupore di trovare così tanti giovani a rinverdire la memoria del padre di una radicale reinterpretazione del cielo, dell'apparenza, dell'ignoranza e del male. Del sapiente difensore di un mondo riportato alla luce da valori perenni, come può essere perenne la ragione umana o la riflessione scaldata da sentimenti condivisi.

Il ricordo di un maestro

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(foto La Repubblica) La scuola, gli studi. L’incontro con figure che hanno segnato il nostro percorso di vita di Paolo Brondi Quando un amico di studi mi comunicò, ormai tanti anni fa, la scomparsa del nostro maestro, il prof. Arturo Massolo (Palermo 1909 - Pisa 1966), rimasi costernato, e tuttora provo quel sentimento,   perché di colpo colsi il senso della frattura fra due mondi, due tempi: quello in cui il professore viveva e l’oggi, quello della fragilità della vita e la morte.

Le ragioni di Peter Pan

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Essere persone entusiaste o meno. I tanti volti di uno stato d’animo molto dibattuto di Paolo Brondi Ci sono forme di fanatismo, intolleranza, prepotenza di chi crede di aver sempre ragione. Sono gravi difetti, pur espressi con un sentire apparentemente innocuo: l’entusiasmo. E’ un sentire che, spesso, può abbassare i normali freni inibitori favorendo gesti e atti inconsulti lesivi di se stessi e degli altri, come sono quelli ispirati al fanatismo islamico.

La playstation del cosmo

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L’artista: poche parole, solo un gioco di immaginazione di Paolo Brondi Michelangelo, nella Cappella Sistina, nel rappresentare la creazione, raffigura la sapienza come un giovane meraviglioso e armonioso che sta giocando nell’atelier immenso del cosmo. E’ un gioco puro, disinteressato: l’artista quando sta creando si diverte infinitamente, trascende le sue miserie, perde la sua sofferenza fisica.

🏛️ Sulla via di Königsberg: il tricentenario di Immanuel Kant e la ragione perenne

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A DUE VOCI (a.p.- Introduzione) ▪️ Cosa resta di Immanuel Kant a 300 anni dalla nascita? Fu durante una delle sue consuete passeggiate per le vie di Königsberg che gli venne in mente il progetto del suo capolavoro, la “Critica della ragion pura”, cui si dedicò poi per anni, lui uomo schivo e austero, con una scrittura costante ed ossessiva. Fu una rivoluzione non solo per la filosofia, ma per la storia del pensiero, contrassegnò un’epoca, segnò uno spartiacque insuperato nella storia delle idee. Un processo alla ragione, quando decide di abbandonare la lezione dell’esperienza per avventurarsi sugli impervi e forse sterili sentieri della metafisica tradizionale, e quando non ammette i suoi limiti. Una evoluzione, quella suggerita da Kant, destinata però a salvare la ragione dai suoi confini, per darle un futuro, l’unico possibile, quello nella storia, esposta all’errore, chiamata ad una perenne erranza, e perciò in grado di ispirare tuttora la modernità. E di scoprire in fondo la sua ...