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Un nido di candide piume

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Henriette Blondel, moglie di Alessandro Manzoni: la storia di una donna, sposa e madre, accanto ad un uomo e scrittore irrequieto. Tra fantasia e ricostruzione storica, sul filo dei sentimenti e degli ideali Libro (editore L’erudita-Giulio Perrone, Roma, 2018) di Chiara Pini Brusuglio, luglio 1821. L’armonia della famiglia Manzoni in villeggiatura in campagna viene spezzata bruscamente: Napoleone è morto. Lo sgomento di Alessandro è tangibile, ma Henriette, moglie attenta, cerca di risollevarlo, scoprendo via via i segreti di famiglia: davanti ai suoi occhi si rivelano le vicende di affetti disordinati e antiche relazioni spezzate dall’incomprensione e dall’assenza di valori condivisi.

Il "caso" allontana le persone

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La nostra vita va incontro al suo destino, ma non ne conosciamo la trama di Cristina Podestà (Commento a Incontrarsi, di nuovo , PL, 17/12/17) Ancora una volta la nostalgia di ciò che poteva essere e non è stato coinvolge il lettore nella struggente atmosfera che si crea tra i due protagonisti: l'autogrill pulsante delle vite più diverse e variegate scompare, e la scena si sofferma solo su Anna e Giulio, come in un tempo fermato, in una foto, in un fermo immagine. Esistono solo e soltanto loro, con il profumo di un tempo, la luce di allora, proiettati indietro, sbalzati fuori in uno spazio/non spazio.

Una storia della lingua italiana per immagini

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L'evoluzione delle parole seguendo le illustrazioni visive. Pittura, scultura, tv, giornali, social sino ai giorni nostri di Angelo Perrone  * Lingua madre di chi è nato con essa e vi è cresciuto sino all’età adulta praticandola nella vita personale e nel lavoro. Oppure lingua della nuova patria, di chi l’ha acquisita con il tempo e con non piccolo sforzo, per necessità di lavoro o per amore: di un luogo, di una persona, di un’arte o professione. O infine lingua del ricordo e della memoria, di chi allontanandosene per diletto, o per costrizioni della vita, vi ha custodito, attraverso i dialetti locali, l’accento regionale, i modi di dire del paese d’origine, qualcosa della propria esistenza precedente, quasi il retaggio di un’altra vita appartenente ad un altrove, eppure così radicato in sé.