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🍰🎶 La Sacher, Diana Ross e l'incanto di un ricordo

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( Marina Zinzani)      ▪️ Come la madeleine di Proust. L’autunno avvolge con i suoi colori, foglie che cadono dagli alberi striate di rosso, di giallo. Foglie secche per terra. È freddo. Il bar appare un luogo caldo, le poche persone che ci sono leggono il giornale, bevono un caffè, entrano, escono. Il sorriso delle due donne al balcone suggerisce un’atmosfera gentile. Sedersi, ordinare un cappuccino e una piccola Sacher. Prendere un giornale dal tavolino a fianco, il signore ha finito di leggerlo. Sfogliare le pagine alla ricerca di notizie meno angoscianti del solito. La barista che arriva e lascia tutto sul tavolo. Il cucchiaino che gira lo zucchero del cappuccino. E poi... 🍫 Dolce e amaro, in autunno Beh, la Sacher è un momento unico, non delude mai. Quasi bisogna assaggiarla piano piano, farla sciogliere lentamente in bocca, gustare l’amaro del cioccolato e il dolce della marmellata di albicocche, è un viaggio che appaga i sensi. Quasi bisogna chiudere gli occh...

Caro diario

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Solo ora me ne rendo conto: ti ho persa per sempre di Cristina Podestà Ho scritto un diario. Non potevo più reggere niente di me stesso. Ho dovuto esprimermi, esternare qualcosa che dentro mi preme. Con un residuo di forza mi alzo dal letto snervato e indifeso, vedo milioni di luci attraverso la persiana semiaperta per il caldo e odo rumori scivolare via.

Sguardi

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Fregene (foto ap) Un filo di speranza in quegli occhi di mare di Maria Turtura Questi occhi che hai non dimenticati con dentro un'ombra di mare del Nord tempestoso che cosa guardano stasera nel tuo freddo paese, amico, mentre io mi ricordo di una luce sul lago e di una esile speranza, così esile come solo può essere un amore al principio.

Insegne

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Guardando le insegne, l’atmosfera di un paese, i ricordi di Maria Turtura Come le lettere bianche sulla tenda azzurra del macellaio come quest'aria di paese così confidenziale e nuova i miei pensieri.

Angoli di vita

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Il passato è dimenticato, poi basta uno sguardo per farlo rivivere di Maria Cristina Capitoni Lo sguardo su giorni non vissuti illumina un angolo d’esistenza dimenticato e ti ricorda che forse hai dato tempo ad un tempo già passato.

Incisioni

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La perdita, il ricordo che rimane di Davide Morelli Resta solo un numero nell’agenda.
 Il tempo sbiadisce, ossida tutto.
 Voglio credere nell’ultraterreno, 
nella dimensione immateriale.
 Resta un’incisione nella memoria,
 un fregio intagliato nel cielo.

La mia altalena

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Il proprio mondo come un piccolo regno: quali i confini? di Maria Cristina Capitoni Devi restringere il tuo regno sì che da un cantone all’altro trascorra meno tempo così facendo anche l’orizzonte è più vicino e il tuo presente altalena tra passato e futuro, meno assente.

Il falò

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Esili tracce di poesia, quando tutto svanisce di Davide Morelli Dicono che fosse un poeta,  ma non lasciò traccia.  Fece un falò delle sue opere,  perché odiava il mondo:  non volle fama postuma.  Preferì morire due volte  che una volta sola.

Scacco matto

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Un gesto improvviso quel bacio scambiato in strada. Proprio durante giornate di festa come queste: profumi di dolci, musiche di sottofondo. Avvolto da ricordi di Maria Laura Di Forti Baciami, amore. Glielo chiese improvvisamente prendendole il viso tra le mani, e lei si sentì avvolta in una calda coperta. Il loro primo bacio. Era Natale e loro erano giovani, belli e lei era felice. Lo baciò subito, per strada, senza riflettere, e sentì il profumo di biscotti al miele e cannella provenire dalla pasticceria all’angolo, e quel bacio dato così, senza neanche un’esitazione, sapeva di miele e cannella, era dolce e caldo e nutriva ogni necessità.

Intrecci di corde

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Onde fascinose nelle maglie delle corde di canapa, ma gli intrecci possono nascondere tragedie di Maria Cristina Capitoni Corda fissa e tesa In attesa di quel preciso istante dentro un tempo lento e semicircolare in cui quel dondolare di diverse sezioni trova improvvisa coincidenza di canale poi lasciare

In cammino

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Dalle parole alle immagini di Maria Cristina Capitoni Ora ho capito Parole come mantra Chiave di accesso all’infinito Libere o costrette 
 In rime incatenate Semplici pensieri Immagini perfette Segnano il cammino

Preghiera

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Il ricordo, come preghiera dolente di Paolo Brondi Un ciao sussurrato Il tuo volto imbronciato “non andar via…. Resta qui” Preghiera più dolce Mai ho ascoltato Per anni l’ho inseguita Come fonte di vita

Ritmi e cadenze

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Riappropriarsi del tempo, delle cose smarrite, di se stessi di Bianca Mannu Quando non so che ora sia e neppure mi curo di saperlo vuol dire che sono al momento Unica Signora del mio tempo. M’è indifferente che il sole irrompa sui balconi o che la notte immensa rimpicciolisca l’orgoglio dei fari e dei lampioni e se ne adorni il manto.

La felicità di ricordare

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di Catia Bianchi (Commento a Addobbi di festa, e quel senso di vuoto , PL, 31/12/18) Vivete in armonia e amerete le memorie. Le memorie felici saranno di più di quelle tristi, le ultime. Così le ultime non saranno le prime, e ogni assenza si colmerà con una presenza invisibile e felice. 

Il posto della gioia

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Le esperienze di vita lasciano delle tracce indelebili, e ricordano ciò che siamo diventati di Cristina Podestà  (Commento a Capelli al vento , PL,13/2/18) Sentimenti positivi e valori mai spenti nel tempo. La scuola, da studente o docente o dirigente, non potrà mai spegnersi dentro chi la vive con impegno, amore e dedizione. Il recupero della memoria, dei ricordi, dei volti rimossi ma mai scordati, delle voci silenziose di chi non è più, è una ripresa di una parte di noi mai morta, ma solo sopita mentre si cambiava, un modo di ritrovare ciò che eravamo prima. 

Capelli al vento

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La scuola, l’adolescenza: l’immagine ricorrente di Gianna Racconto di Paolo Brondi Al termine di una giornata densa di attività per le quali, ormai da anni, si snoda il mio tempo, qui, in questo mio studiolo pisano, nell’imbrunire, vado ricordando degli avvenimenti accaduti in vari tempi. La prima immagine è quella di te, dei tuoi cari e dell’affettuosa accoglienza che mi avete donato alcuni giorni fa.

Le mani sul futuro

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I ri cordi a volte attenuano il gusto dell’avventura, che comunque rimane un rischio (ap) Deposito di percezioni, di idee, di esperienze, la memoria è luogo del tempo vissuto e delle fantasticherie provate. Si muove in un orizzonte sconfinato, nel tentativo di trattenere ciò che può sfuggirci in ogni momento: presenze, spinte creatrici, illusioni.

Non perderti

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Il ricordo di una persona, l’insieme dei frammenti che riportano a lei di Marina Zinzani Non perderti fra gli oscuri disegni di altri bussando a porte chiuse cercando albe irraggiungibili. Non perderti nei giorni che non ti appartengono a fare la comparsa che non sei non chiamando amici, perdendo amici non perderti in ciò che è effimero, vuoto, inutile non perderti a inseguire vite diverse.

La battigia

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Dove il mare si arresta sulla spiaggia: la linea dei ricordi, dei giochi, dei sogni di Giovanni Muzi Là dove i passi si fermano il mare segna il tempo, spoglia l’uomo e ne rigetta a riva i rifiuti.

La voce lieve delle onde

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Luoghi dell’anima. Dove il mare tempestoso, che si chiama tempo, regala varchi preziosi di silenzio e intimità: il proprio mondo (ap) Un mare di smeraldo, tra piccole e grandi insenature, dune di sabbia finissima o soltanto granulare, rocce piatte oppure acuminate, sporgenti nelle acque. A La Maddalena in Sardegna la natura ha tratti selvaggi e incontaminati, è spesso persino poco curata dall’uomo, come del resto talvolta le stesse abitazioni, richiama il senso arcaico e primitivo dell’esistere.