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Semplicemente, buona Pasqua

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(ap) A chi è solo, buona Pasqua. A te, che sei stato lasciato, o che hai lasciato qualcuno. Proprio in questi giorni, un po’ di tempo fa, nella vita precedente. Quanto tempo è passato? Ti arrovelli – chiuso in te stesso, prima ancora che in casa - sul come e perché, e non trovi risposta, né via di uscita, rimanendo più sconsolato e senza forze.

Il ritorno

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Gli uomini come saranno in futuro? Come accoglieranno la parola? di Pietro Pancamo Quando Gesù ritornò sulla terra alla fine dei tempi, i cacciatori d’autografi, e basta!, accorsero alle sue predicazioni in pubblico. Sentendosi allora in croce, perché abbandonato dal mondo, il Messia (nel parlare un giorno a quella gente che altro non sapeva –a parte brandire, e tendere con frenesia, foglietti bianchi o santini da firmare) si ritrovò a pensare tristemente:

La dignità, così in alto

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Pasqua, dalla sofferenza il sole che risorge di Sonia Scarpante La tua croce immersa Nei nostri silenzi. Quella croce su cui un corpo pendente tace in agonia, ma già profuso nell’abbandono di vita. Lo sguardo, il nostro, che chiede venia.

Pasqua, 2015

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