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Vivere un po' sconnessi da Internet

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La iperconnessione asseconda il bisogno di controllo sulle cose e alimenta l’illusione che tutto, sentimenti e informazioni utili, sia davvero a portata di mano. Ma genera ansia e dipendenza. Perché non pensare ad una «disconnessione felice» scoprendo il gusto di una maggiore libertà? (ap *) Ci svegliamo e come prima cosa controlliamo messaggi, mail, notifiche. Perché non siamo nemmeno andati a letto senza di lui, lo smartphone, lasciato con cura sul comodino accanto alle altre cose personali. Durante la giornata, secondo le statistiche, almeno 150-200 volte lo prendiamo in mano. Spesso senza ragione, nessuno ci ha chiamato, non abbiamo bisogno di nulla.

Una buona notizia

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Window on the Promenade des Angles , di Raul Dufy L’atto di condividere qualcosa è capace di arricchire noi stessi di Marina Zinzani Una notizia positiva che si condivide con qualcuno: è un atto delicato, leggero, di attenzione, che fa bene all’anima. Da case un po’ buie, lo sguardo dalla finestra, pioviggina là fuori, il pensiero va ad una cosa sentita, è buona, trovo l’articolo, lo mando a un’amica.

La deriva pericolosa

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Il bullismo e la mancanza di responsabilità individuale di Francesco Gozzi (Commento a Il contagio della folla, PL, 6/2/17) L'autore ha toccato un problema che mi tocca ben a fondo e che suscita in me sorde angosce, anche solo ripensando al ruolo che ha avuto il tipo di folla descritto nelle vicende storiche del secolo scorso; in forma un po' diversa mi pare lo stia avendo anche in questo secolo, in cui la rinuncia alla responsabilità individuale si manifesta pure, mi sembra, in un fenomeno che sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti, il bullismo (intendo anche, naturalmente, il ciberbullismo). 

Il contagio della folla

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La folla, un soggetto anonimo in cui l'individuo può smarrirsi di Paolo Brondi (Commento di Angelo Perrone) (ap) La folla ha un’anima collettiva? Cosa rimane dell’autonomia dell’individuo quando è a rischio lo spirito critico? La folla, diciamo pure la “rete” nella sua versione contemporanea, è un’entità indistinta, tendenzialmente anonima, che si forma ed agisce secondo dinamiche che varrebbe la pena conoscere e studiare al di fuori di ogni idolatrica mitologia.

Al di là del rumore, la voce dell'altro

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di Laura Bonfigli (Commento a Brondi, Come un vento, che si scioglie, PL, 11/2/16) Siamo poi così certi che il silenzio rappresenti una vera conquista, o sia una meta ambita in uno scorcio di secolo scomposto e decomposto in cui l'umanità appare perennemente agitata, tormentata,