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Senza patente

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Alla guida di un’auto. Com’è difficile con l’età avanzata. I tempi i cui si usava solo la bicicletta: e tutto era così semplice Racconto di Giovanna Vannini Con le mani strette al volante dell’auto, sentì il collo cedere sotto la testa pesante. Lasciò che sbattesse sul clacson. Il veicolo risuonò. Confusione, frastuono di forti emozioni, più forti del clacson ancora sonante. Mario avrebbe pianto volentieri, ma da sempre una legge tutta sua decretava che un uomo piange solo in occasione della morte della madre, e questo era già successo. 

Una notte d'estate

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Al termine di una notte afosa, un sussulto provoca un improvviso risveglio e nel breve tempo che precede l’alba si affollano i ricordi di una vita che apparivano nascosti nella memoria Racconto di  Angelo Perrone Ebbe quasi un sussulto e si alzò di colpo dal letto poi, barcollando nel buio, si mise a sedere sulla poltrona, vicino alla finestra che dava sul grande viale sotto casa. Rimase per qualche attimo con gli occhi chiusi.

Fabio Aru, lassù sulla montagna

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Pedalare, come Fausto

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di Marina Zinzani Le mani indurite, il sudore che scivola lungo la fronte, la corsa che sembra non finire mai. Un corridore sale per strade impervie, le gambe fanno male, ha il respiro affannato, dolore ovunque. Il pensiero è arrivare. Arrivare e vincere. Arrivare e farcela. Il corridore che sale lungo strade faticose ha tanti volti: sono i volti di anziani che si vedono al mercato, di chi va a prendere i figli da scuola, di chi li porta a nuoto, di chi va a trovare i genitori, di chi fa volontariato, di chi spera di non perdere il lavoro. Di chi stringe i denti di fronte all’ennesima bolletta. Pedala. Vai.

Il ritmo della pedalata

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di Giovanna Vannini La vita è come andare in bicicletta; se vuoi stare in equilibrio devi muoverti. Così vai, procedi, scansi buche e pozzanghere, con affanno cerchi il liscio. Il dritto ti fa gola, la curva però incalza e la curiosità del dopo, quella, t'assale. Guardi la strada davanti a te, pari, pare. Ma quando la pedalata prende il suo ritmo la gamba si sforza, il piede spinge. A occhio non vedevi, ma ora senti nei muscoli tesi un altopiano. Si alternano le discese, appena accennate, in picchiata, di quelle che ti ghiacciano addosso il sudore, ti scompigliano i capelli. Quando scendi e riposi è solo un miraggio...

Vincenzo Nibali, non solo talento

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(ap) Non solo genio. Ma anche sacrificio e pazienza. Dunque talento vero, fatto di  inventiva e metodo. Una vittoria, quella conquistata da Vincenzo Nibali, lo “squalo gentile” come è stato soprannominato,  frutto di un lungo percorso di fatiche, cominciato molti anni fa con il viaggio che lo portò, ragazzo, dalla originaria e povera Sicilia alla Toscana, classica culla del ciclismo italiano: per allenarsi, imparare i segreti del mestiere, provare ad emergere.