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L'ombra del dubbio

La accuse di Dylan Farrow contro il padre adottivo Woody Allen per i presunti abusi sessuali compiuti anni fa. La colpa così difficile da accertare

di Marina Zinzani

Dylan Farrow è tornata a parlare delle presunte molestie subite da Woody Allen quando aveva sette anni. Chiede di essere creduta, ripete che ha sempre detto la verità. Alcuni attori hanno preso le distanze in questi giorni da Woody Allen, ultimo Colin Firth, che ha detto che non lavorerà mai più con il regista.
L’attore Timothée Chalamet ha devoluto il compenso per l’ultimo film girato con Allen ad associazioni benefiche nate per sostenere le vittime di violenza.
La voce di Dylan Farrow è stata ascoltata, dopo tanti anni, ed ora ha avuto effetti prorompenti. La cosa curiosa è che proprio il fratello Ronan Farrow aveva dato il via alla vicenda Weinsten.
Torna quindi in risalto la vicenda di Dylan, figlia adottiva del regista, e la sua verità. Gridata più volte, anche in una lettera aperta del 2014. A suo tempo l’inchiesta si concluse con il proscioglimento di Woody Allen, anche se la bambina venne tenuta lontano da lui, per ordine dei giudici.
L’ombra del dubbio torna, ed è un’ombra comune a tante vicende dove ci sono due verità, due persone e nessun testimone, nessuna traccia di quello che è accaduto. L’ombra del dubbio si basa su sfumature ed assume i contorni di un macigno. La devastazione è enorme, per chi è innocente. Se la vittima ha veramente subito, il non essere creduta le cambierà la vita, si apriranno porte dolorose, percorsi all’inferno. Dylan ha sofferto di problemi alimentari e di autolesionismo, si tagliava, ha raccontato.
Se l’ombra del dubbio colpisce un innocente, a cui sono contestate colpe da cui non può difendersi, anche per lui ci sarà un abisso pronto ad attenderlo, più di una condanna. Il dubbio diventa la condanna a vita, senza possibilità di pagare e voltare pagina.
I film di Woody Allen ci hanno accompagnato negli anni, ci hanno fatto sorridere e riflettere. Con Mia Farrow ha girato film che sono rimasti nella memoria. Ma è difficile dimenticare le parole, terribili, di Dylan.

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