Post

Giocattoli per un sorriso

Immagine
di   Marina Zinzani (Dedicato a Rami Adham, che porta i giocattoli ai bambini di Aleppo in Siria) Cavallino dalla chioma turchina, andiamo a fare una passeggiata ora. Poi devo pettinarti e darti da mangiare. Ti è piaciuta la pappa di ieri? Cavallino dalla chioma turchina, non avere paura dei rumori, io sono qui e ti proteggo. Stringiti a me, finiranno presto le bombe, vedrai. Ritroveremo la nostra casa, era bella la nostra casa. La mamma cucinava tante cose buone. Lacrime che cadono, non devo piangere cavallino, ci sei tu ora...

Il copione che ritorna

Immagine
di Giovanna Vannini “Il finale ci spetta di diritto”. Non se ne andarono ma gli voltarono le spalle. Lui tacque, non replicò, non assunse espressione. Più forte, più potente lui, tutti lo sapevano, e non c’era necessità di rammentarlo, soprattutto a loro. Ci sono scene, finali, che nel tempo ritornano, quasi allo stesso modo, un copione riportato a memoria per infinite repliche.

Non solo crisi dei valori

Immagine
di Paolo Brondi (Il confronto con la realtà suggerisce molteplici chiavi di lettura del disagio sociale) Ricorrente e facile è l’attribuzione alla crisi dei valori della causa di ogni accadimento drammatico, come violenza domestica, omicidio, suicidio, uso di droghe. Piuttosto, il significato dei valori, spogliato nel tempo di ogni senso metafisico e di una realtà puramente biologica o naturale, si riduce oggi ad un processo che parte dalla soggettività, individuale o collettiva il cui pensiero cerca di conferire valore alla realtà con adeguati strumenti a disposizione.

Dietro un vetro

Immagine
di Marina Zinzani (In ospedale, il tempo più breve) Tutto quello che non ho fatto... Tutto quello che non ho detto... Tutto quelle occasioni mancate, le cose interessanti, piacevoli, di cui mi sono privato. E' uno sguardo pieno di rammarico, pensieri dietro il vetro di un ospedale. Prega qualcuno, il malato che forse ha un tempo a termine. Prega per averne dell'altro, di tempo, per fare tante cose, per cambiare, per vivere.

Il tempo e l'oblio hanno cancellato

Immagine
di Emily Brontë (Commento di Angelo Perrone) Il tempo e l'oblio hanno cancellato ormai quel sorriso d'incanto gli anni hanno spento la freschezza muffa e umidità sfigurano il volto. Ma la ciocca di capelli di seta ancora intrecciata sotto il ritratto dice quale fosse un tempo quel viso ne ritrae l'immagine alla memoria. Bianca la mano che ha vergato quel verso "Amore sappimi sempre fedele" veloci correvano le belle dita quando la penna tracciava quel motto

Ascoltando Edvard Grieg

Immagine
di Marina Zinzani (Il senso di nostalgia nella vita quotidiana) (ap) Edvard Hagerup Grieg (1843 – 1907), considerato il più grande compositore norvegese, è noto soprattutto per il Concerto per pianoforte in La minore, le musiche di scena per il Peer Gynt di Henrik Ibsen, e per i Pezzi lirici.

Leggendo Cummings: "Il tuo cuore lo porto con me"

Immagine
di Edward Cummings (Commento di Angelo Perrone) Il tuo cuore lo porto con me Lo porto nel mio Non me ne divido mai. Dove vado io, vieni anche tu, mia amata; qualsiasi cosa sia fatta da me, la fai anche tu, mia cara. Non temo il fato perché il mio fato sei tu, mia dolce. Non voglio il mondo, perché il mio,   il più bello, il più vero sei tu. Questo è il nostro segreto profondo radice di tutte le radici germoglio di tutti i germogli e cielo dei cieli di un albero chiamato vita, che cresce più alto di quanto l’anima spera, e la mente nasconde.

Sapori lontani

Immagine
Poesia di Marina Zinzani Le gocce di pioggia sono lacrime che cadono in quelle giornate senza sole senza sorrisi stanche, tristi. Le gocce di pioggia hanno il sapore degli anni che passano delle persone lasciate per strada di chi ci ha abbandonato.

L'utopia e il paese della Cuccagna

Immagine
Pieter Bruegel, Il paese della Cuccagna, 1567 di Paolo Brondi (Oltre il “particolare”: come aprire le porte al futuro) "I popoli, gli individui sono come degli innocenti fiorellini - diceva Hegel -, che la storia calpesta". Questa è un’immagine terribile degli effetti della storia e, di fatto, spesso sono stati assai pesanti, attraverso il ricordo dei morti, dei torti subiti e quindi fonte di sentimenti di vendetta o di rivalsa e d’ideologie nazionalistiche.

Ancora una volta

Immagine
di Marina Zinzani (La violenza domestica contro le donne: gli interrogativi che scuotono le coscienze) Sarà stata la gelosia, chissà quali idee si era messo in testa. Sarà stata la depressione, passava un brutto momento, aveva avuto dei problemi. Sarà stata la perdita del lavoro, era già avanti negli anni, era difficile trovarne un altro. Sarà stato il bere, aveva cominciato a bere e dopo non ragionava più.