🎶 Caro Lucio ti scrivo: il viaggio dello spirito e la musica senza tempo

Primo piano di Lucio Dalla che suona un sassofono durante un'esibizione dal vivo. Indossa un cappello a tesa larga e occhiali ed è ritratto in una luce calda.
(a.p.) ▪️ Lucio Dalla è un interprete eclettico e insostituibile della canzone italiana. La sua musica ha la capacità unica di trascinare intere generazioni in un flusso di emozioni senza tempo. La sua assenza, sebbene fisica, non ha fatto che acuire la sua presenza nelle nostre vite, lasciando un vuoto difficile da colmare.

🎷 Un patrimonio inestimabile: l'artista eclettico

Cinquanta anni di carriera, costellati da duetti indimenticabili con artisti come Francesco De Gregori, Gianni Morandi, Ron, Zucchero, Renato Zero e Fiorella Mannoia. Dalla ha firmato brani che appartengono al tessuto connettivo della storia musicale italiana: da «Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’» e «Com’è profondo il mare», fino a «Caruso» e «4/3/43», la canzone ispirata alla sua data di nascita.
Musicista di formazione jazz, fu un cantautore costantemente alla ricerca di nuovi stimoli e orizzonti, addentrandosi con curiosità in generi musicali svariati. Dalla fu un vero e proprio genio delle note musicali e delle parole, padrone di pianoforte, sassofono e clarinetto fin da giovanissimo. In una fase matura della carriera, da autore solo delle musiche, si scoprì anche paroliere e autore dei suoi testi, intessendoli con accordi dolci e armonie gentili.

🔮 Il viaggiatore sciamano e il tempo come onda

Ritratto in bianco e nero di un giovane Lucio Dalla con barba e capelli scuri, vestito con un maglione lavorato. Ha le mani intrecciate dietro la testa e guarda pensieroso verso l'alto con una luce intensa che gli illumina il viso.
Decine di canzoni abitate da un genio irregolare e profetico, che egli stesso definiva un po’ “sciamano”. Dalla concepiva la sua arte come un mezzo per percepire l’ignoto: «Il presente è frammentato e devi poter capire dove ci porta. Io ho sempre visto il tempo come un’onda, concepisco il futuro come un’eco che viene dal passato, anzi penso che sia lo spostamento in massa del passato». Non era forse uno sciamano Pasolini? E Fellini?
Questa visione del tempo lo rendeva un viaggiatore dello spirito, capace di intuire le derive della società e di trasformarle in lirica. Ne è un esempio il monito contenuto in “L'anno che verrà” e altre canzoni, che suona ancora attualissimo: «Nel bel prato d'Italia c'è odore di bruciato. Un filo rosso lega tutte, tutte queste vicende. Attenzione: dentro ci siamo tutti, è il potere che offende!».

⛵ La meta che manca: tra fantasia e realtà

Luci decorative natalizie notturne che riportano i versi della canzone "Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’ e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò". Sulla scritta è sovrapposta l'immagine stilizzata di un trombone.
La sua musica si muove costantemente in bilico tra realtà e fantasia, un equilibrio che ci ricorda l’onda che produce un’eco nel futuro. I suoi testi sono pieni di personaggi e scenari che invitano al cammino, come il desiderio di «andare senza meta e vagare per i paesi e le città».
Se da una parte celebriamo la sua capacità di dar corpo a un caleidoscopio di emozioni, dall'altra sentiamo la mancanza di questa sua guida artistica. Il suo immenso patrimonio rimane, impossibile da catalogare, con canzoni che sono dentro la testa di intere generazioni. Lucio Dalla, il viaggiatore dello spirito, rimane ancora a passeggio con noi — non solo nella sua Bologna — quando vaghiamo per paesi e città e lo sentiamo nascosto in qualche punto della nostra testa e del nostro cuore. Forse, in fondo, siamo tutti nati il 4 marzo.

(Foto 1. Il Resto del Carlino. Il musicista jazz: Lucio Dalla.
Foto 2. Corriere della sera. Lucio Dalla, il "viaggiatore dello spirito".
Foto 3. DLT Viaggi. L'omaggio alla sua lirica più celebre: "Caro amico ti scrivo".)

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