di Giovanna
Vannini
Le lunghe braccia da trampoliere incollate al
manubrio, la testa comanda, la schiena segue, le gambe spingono. Lui non c’è
per nessuno, in perfetta simbiosi coi pedali, in amore con le ruote.
Una tempesta di primavera porta l’inverno, la neve bufera sui muscoli tesi, schiaffeggia il volto, gela le ossa. Lui squarcia quel caos fuori stagione, vince.
Mi piace questo Vincenzo Nibali, Enzo, “Lo Squalo dello stretto”, ha la passione nell’anima, la forza nel midollo, l’impegno nel cuore, semplicità e riconoscenza negli occhi. La vittoria gli scoppia in mano, sembra non trattenerla, quasi non fosse sua, mentre il sudore gli si ghiaccia addosso e la fatica gli si acquieta. Con umiltà assapora, centellina, quel tornado di emozioni che ora più di quella tormenta squarciata poco prima, tutto lo avvolge, lo alza, lo stordisce. Ma è solo un attimo, già lo sguardo torna terreno, il pensiero corre agli affetti, già focalizza nella mente il prossimo traguardo da rincorrere.
Una tempesta di primavera porta l’inverno, la neve bufera sui muscoli tesi, schiaffeggia il volto, gela le ossa. Lui squarcia quel caos fuori stagione, vince.
Mi piace questo Vincenzo Nibali, Enzo, “Lo Squalo dello stretto”, ha la passione nell’anima, la forza nel midollo, l’impegno nel cuore, semplicità e riconoscenza negli occhi. La vittoria gli scoppia in mano, sembra non trattenerla, quasi non fosse sua, mentre il sudore gli si ghiaccia addosso e la fatica gli si acquieta. Con umiltà assapora, centellina, quel tornado di emozioni che ora più di quella tormenta squarciata poco prima, tutto lo avvolge, lo alza, lo stordisce. Ma è solo un attimo, già lo sguardo torna terreno, il pensiero corre agli affetti, già focalizza nella mente il prossimo traguardo da rincorrere.
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